Direttore tecnico di adv: requisiti uguali in tutte le regioni
Scritta la parola fine alla giungla normativa che si era creata intorno alla figura del direttore tecnico nelle agenzie di viaggi. Con il decreto firmato dal ministro del Turismo Massimo Garavaglia (relativo all’articolo 20 del dl 23 maggio 2011, n° 79) e condiviso dalla Conferenza delle Regioni, dopo 10 anni, vengono fissati a livello nazionale i requisiti professionali della direzione tecnica di un’adv.
Nel testo del decreto del ministero sono previste quali caratteristiche indispensabili per l’idoneità, la conoscenza delle lingue straniere, il diploma di istruzione secondaria di secondo grado, le competenze in geografia, legislazione e tecnica turistica e, infine, quelle in tecnologia e innovazione. Alle Regioni, alla luce del Titolo V, è demandato il compito di aggiungere eventuali istanze in modo indipendente.
Per le associazioni di categoria è una vittoria del buonsenso, come sottolinea il Presidente di Assoviaggi, Gianni Rebecchi: «Tutte le sigle avevano scritto al ministero, delineando almeno due priorità, ovvero l’uniformità delle regole per dare concretamente il via alla semplificazione e la salvaguardia delle professionalità esistenti. In buona sostanza, ci auguriamo che la norma transitoria, per permettere alle regioni di adeguarsi al decreto, preservi tutti coloro che sono attualmente già iscritti all’albo dei direttori tecnici, senza chiedere ulteriori adeguamenti e soprattutto senza pretendere altre gabelle. Ad oggi in Italia quella del direttore tecnico è una figura professionale di fondamentale importanza per l’esercizio delle adv e t.o. per la conduzione di un’attività che oggi richiede molte garanzie per i consumatori. Ora, massima allerta sull’applicazione di questo decreto».
Perentorio il tono del commento di Enrica Montanucci di Maavi: «Non abbiamo ancora letto il testo integrale, ma so per certo che hanno rispettato i parametri che avevamo indicato nelle nostre istanze. Tutto quello che serve a perimetrare l’attività dell’agenzia e il ruolo del direttore tecnico al suo interno è ovviamente condiviso da Maavi che ha sempre sostenuto il tema della professionalità. Sarebbe infatti impensabile ipotizzare qualcosa di diverso, ma soprattutto avere un contesto di imprese di viaggi dove non esista questa fondamentale figura operativa».
Dello stesso tenore il commento di Ivana Jelinic, presidente di Fiavet: «Una battaglia storica vinta. Finalmente con un ministero del Turismo si arriva a un’intesa con una proposta di legge che soddisfa le nostre istanze e richieste per troppi anni trascurate. I criteri introdotti prevedono, infatti, per chi ha già conseguito questo titolo, che non ci siano variazioni o nuovi oneri da adempiere. Mentre per i nuovi professionisti, invece, saranno necessari alcuni requisiti ritenuti indispensabili».
Immediata anche la reazione di Fto – Federazione Turismo Organizzato, che ha annunciato in tempo reale sulla sua pagina Facebook l’importante sblocco della vicenda.