Il grido di Advunite: “Stato di crisi per tutta la filiera”

06 Dicembre 13:57 2021 Stampa questo articolo

Stato di crisi: è questa l’esplicita richiesta che Advunite ha avanzato al governo per dare una concreta possibilità di ripresa all’intermediazione organizzata. L’appello lanciato dall’associazione è contenuto in una nota che evidenzia come “l’atteggiamento dell’esecutivo sta di fatto impedendo alle agenzie di lavorare, senza aiuti, e si assiste alla mancata proroga della cassa integrazione Covid e a mancati ristori equi per il comparto”.

“A questo punto – prosegue la nota – è facile pensare che per il nostro il governo rappresentiamo una zavorra e non un fiore all’occhiello del nostro Bel Paese, e così facendo si è deciso di mandare in mezzo alla strada circa 100.000 lavoratori”.

“Ormai non c’è alcuna certezza del nostro futuro perché non veniamo presi in considerazione da nessun politico, perché siamo frammentati tra titolari e dipendenti, tra associazioni datoriali e associazioni sindacali, ma nonostante siamo alla frutta abbiamo un ultimo tentativo da fare”, scrive Advunite.

“Se ci crediamo ancora l’unica soluzione è avere lo stato di crisi. Il nostro è l’appello rivolto a tutta la filiera per ribellarci a questa ennesima presa in giro verso un settore che a detta del governo rappresenta il 15% del Pil e la terza industria del Paese, a costo zero e va aiutata. E questo perché il governo italiano ci vieta di lavorare disattendendo a quanto sancito dalla costituzione italiana. Un comparto che non può pagare più le tasse, non potrà pagare le prossime cartelle esattoriali, non potrà pagare i mutui che da gennaio arriveranno sulle nostre scrivanie. In ultimo vorremmo anche ricordare che a noi è vietato lavorare, ma i clienti che partono da soli non avendo controlli ci prendono ulteriormente in giro. In breve, senza Cig e senza ristori purtroppo 7.000 microimprese falliranno e vinceranno i colossi stranieri che non pagano le tasse in Italia”.

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