La partita per la salvezza di Moby è aperta e Vicenzo Onorato potrebbe rimanere al timone della compagnia.
Già il maxi sconto Antitrust in merito al procedimento per abuso di posizione dominante, aveva dato una mano all’operazione di salvataggio della flotta di traghetti del gruppo Onorato.
Oggi si sta profilando un accordo che permetterebbe di tutelare Moby e gli interessi dei creditori, con cambiamenti radicali per la compagnia di navigazione.
Secondo quanto scrive il quotidiano Il Messaggero, il piano prevede la divisione di Moby in due società. La flotta apparterrebbe a una ShipCo, e un’altra società (OpCo) diventerebbe responsabile dell’operatività. Opco prenderebbe a noleggio alcune delle navi, ma si preannuncia la vendita di cinque unità della flotta.
Sempre secondo il quotidiano romano, Onorato potrebbe restare alla guida della compagnia perché “i debiti complessivi sono stati conferiti nella Shipco. Le passività erano 166 milioni verso le banche e 332 milioni nei confronti dei portatori di obbligazioni per un totale di 498 milioni. Il piano ha previsto lo stralcio di circa 1/3 per un totale di 329 milioni, di cui 110 milioni verso gli istituti e 219 milioni nei confronti dei bondholders”.
I crediti sono così ripartiti: Prelios (48 milioni ceduti da Intesa Sp), Unicredit 41 milioni e 21 milioni in capo ad Amco per Mps e a Banco Bpm. Il presidente della sezione fallimentare del tribunale di Milano Alida Palukowsky ha fissato al 20 gennaio la scadenza per le adesioni dei creditori a questo piano di salvataggio.