Alitalia in stallo, tutti contro tutti
A 24 ore dalla scadenza fissata per una soluzione della vicenda Alitalia è stallo su tutti i fronti. Proprio in queste ore le parti hanno rigettato le reciproche proposte: i sindacati sostengono che gran parte delle richieste dei vertici Alitalia sono irricevibili perché attengono al contratto di lavoro e andrebbero affrontate punto per punto.
Si auspica, quindi, un intervento del governo che dovrebbe convocare le parti nelle prossime ore. Intanto sembra che gli esuberi previsti dall’azienda siano stati ridimensionati scendendo da 1.330 a circa 1.000, ma il clima rimane pesante e lo stesso presidente esecutivo, Luigi Gubitosi, ha definito la vicenda «assai complicata».
Sul fronte degli azionisti, poi, le banche hanno presentato una richiesta di garanzie pubbliche alla Cassa depositi e prestiti per erogare 215 milioni di euro che servirebbero a fronteggiare la crisi di liquidità, che secondo fonti vicine al management di Alitalia potrebbe scoppiare già dopo Pasqua. Ma la risposta della Cdp è stata negativa. Non ci sono, infatti, i presupposti per un intervento a garanzia pubblica.
Intanto il segretario generale della Uil trasporti, Claudio Tarlazzi, entrando al ministero dello Sviluppo dove è ripreso il confronto tra Alitalia e sindacati, ha sottolineato che «fatto l’eventuale accordo, sarà necessario un monitoraggio della situazione da parte del sindacato. Ieri abbiamo fatto una proposta sul personale di terra, ma non abbiamo avuto risposte, mentre oggi faremo un’importante proposta sul personale di volo. Pur confermando il nostro giudizio negativo sul piano abbiamo offerto gli elementi per arrivare ad un’intesa, anche perché di più non si può fare, visto che poi servirebbe il referendum tra i lavoratori».