Le destinazioni ritrovate
dal Kenya alla Giordania
Dal 1° marzo 2022 il decreto “libera tutti” ha eliminato gli elenchi dei Paesi proibiti, dei corridoi turistici, del “non si viaggia se non per salute o per lavoro”. Un momento tanto atteso quanto subito smorzato dalla guerra in Ucraina. Cercando per un attimo di non tenere conto delle conseguenze della guerra, quali sono le mete straniere che più ci sono mancate in pandemia e che ora sono tornate disponibili?
Tra Africa e Oceano indiano, la palma va a Kenya e Zanzibar, mete dove le offerte dei t.o. sono ricominciate a fioccare e che ben accolgono la domanda in agenzia. Qui la paura è una sola: c’è ancora posto per gli italiani, in questi paradisi solo a noi a lungo preclusi? Qui sta la bravura dei nostri operatori che dovranno superare anche lo scoglio dei charter, voli che a differenza di quelli di linea vanno riempiti se vogliamo che partano. Non ci soffermiamo su Arabia Saudita, Oman ed Emirati, mete che hanno investito molto nel nostro Paese in termini di visibilità e presenza, e velocemente hanno scalato la classifica delle preferenze degli italiani. Ma sono state riaperte già da qualche mese, a differenza delle più occidentali mete nordafricane: Marocco e Tunisia in primis. Qui il turismo si sta riaffacciando in maniera un po’ più timida, con la riapertura dei villaggi e delle strutture dei nostri t.o., certi che per l’estate sarà un successo, anche grazie alla vicinanza che permette vacanze relativamente brevi.
Aspetto che vale anche per la Giordania che, fino al brusco stop di dicembre, stava riscuotendo un successo senza precedenti e che sicuramente riprenderà questo trend di crescita.
Discorso a parte, invece, per l’Egitto. Sì, il Mar Rosso era da tempo praticabile grazie ai corridoi turistici. Ma quanto è mancato l’Egitto Classico? Quello delle Piramidi e del Museo Egizio, dell’affascinante Crociera sul Nilo. Ora per gli italiani non c’è preclusione, ma i tempi – a sentire la distribuzione – non sono ancora maturi: le questioni geopolitiche frenano le vendite.
Un’altra destinazione riaperta che, però, resta ancora complicata da gestire è la Thailandia: il rigido protocollo, dicono le agenzie, rende difficile l’organizzazione di un viaggio se non a Phuket. Le regole vogliono infatti che si parta dall’Italia con tampone negativo e albergo già prenotato per la prima notte, dove attendere senza uscire il test Pcr che si fa all’ingresso. Segue un altro test il 5° giorno e l’obbligo di avere almeno 7 notti prenotate in strutture riconosciute.
Resta poi vigoroso, come nel 2019, il desiderio di una vacanza in Giappone, dove i clienti in agenzia continuano a chiedere di andare, nonostante il Paese abbia ancora blindati i confini ai turisti causa Covid e molti voli siano stati sospesi per la guerra in Ucraina. Ma perché non allungarsi fino in Australia? Per un viaggio nel down under ora non c’è alcun limite, se non nella memoria dell’adv che lo organizza visti i quasi due anni di stop forzato. Tanto, per ora, gli italiani sognano viaggi esotici ma prenotano in Italia. La vacanza di prossimità resterà il vero vincitore anche dell’estate 2022, affiancata dalle eterne rivali Spagna e Grecia, già alle prese con vari sold out tra Pasqua e ponti di primavera.