Legge sul digitale, c’è l’intesa in Europa: cosa cambia

26 Aprile 09:56 2022 Stampa questo articolo

Passo decisivo per la regolamentazione del mercato digitale: il Parlamento e il Consiglio Ue hanno infatti raggiunto un accordo politico provvisorio in merito alla legge sui servizi digitali (Data Services Act – Dsa). Insieme alla legge sui mercati digitali (Digital Marktes Act – Dma), il Dsa stabilirà gli standard per uno spazio online più sicuro e aperto per gli utenti e condizioni di parità per le aziende negli anni a venire.

Con le nuove regole, i servizi di intermediari, cioè le piattaforme digitali – come i social media e i mercati online – dovranno adottare delle misure per proteggere gli utenti da contenuti, beni e servizi illegali. Nel testo condiviso la Commissione europea e i Paesi Ue avranno accesso agli algoritmi delle grandi piattaforme digitali; è stata poi stabilita la rimozione rapida dei contenuti illegali online, compresi prodotti e servizi con una procedura di “notifica e azione” più chiara, grazie alla quale gli utenti potranno segnalare i contenuti illegali e le piattaforme digitali dovranno agire rapidamente. Inoltre sono state fissate garanzie più forti per assicurare che tali notifiche siano utilizzate in modo non arbitrario e non discriminatorio e nel rispetto dei diritti fondamentali, tra cui la libertà di espressione e la protezione dei dati.

Nella legge, i mercati online dovranno assicurare agli utenti l’acquisto di prodotti o servizi sicuri, rafforzando i controlli sull’affidabilità delle informazioni fornite dai commercianti (secondo il principio “Know Your Business Customer”) ed evitando che contenuti illegali appaiano sulle proprie piattaforme, anche attraverso controlli casuali; soprattutto per quanto riguarda la condivisione non consensuale (revenge porn) soggetta a rimozione immediata.

In caso di violazione di queste norme sono previste pesanti sanzioni: le piattaforme digitali e i motori di ricerca potranno essere multati fino al 6% del loro fatturato mondiale. Nel caso di piattaforme digitali di grandi dimensioni (con più di 45 milioni di utenti), la Commissione europea avrà il potere esclusivo di chiedere l’osservanza delle norme. Così come è stato concordato un periodo più esteso per familiarizzare con le nuove regole e promuovere l’innovazione nell’economia digitale. La Commissione seguirà da vicino i potenziali effetti economici dei nuovi obblighi sulle piccole imprese.

Per gli utenti della rete sono stati fissati nuovi obblighi di trasparenza per le piattaforme che permetteranno così agli utenti di essere meglio informati su come vengono raccomandati i contenuti (sistemi di raccomandazione) e di poter scegliere almeno un’opzione non basata sulla profilazione. In particolare per la pubblicità online: gli utenti avranno un controllo migliore su come vengono utilizzati i dati personali.

La pubblicità mirata sarà vietata quando si tratta di dati sensibili (ad esempio l’orientamento sessuale, la religione, l’etnia). Massima attenzione anche per la Protezione dei minori: le piattaforme accessibili ai minori dovranno adottare misure specifiche per proteggerli, anche vietando completamente la pubblicità mirata. A tal proposito viene vietata la manipolazione delle scelte degli utenti attraverso i “dark patterns”: le piattaforme digitali e i mercati online non dovranno indurre le persone a utilizzare i loro servizi – ad esempio, dando maggior risalto a una particolare scelta o sollecitando l’utente a cambiare la propria selezione attraverso pop-up. Inoltre, cancellare l’abbonamento a un servizio dovrà essere facile come sottoscriverlo.

Regolamentato anche il delicato concetto del risarcimento: gli utenti avranno il diritto di chiedere un risarcimento per qualsiasi danno o perdita subita a causa di violazioni delle norme da parte delle piattaforme. Le piattaforme digitali di grandi dimensioni dovranno rispettare obblighi più severi ai sensi del Dsa, proporzionati ai significativi rischi sociali che comportano quando diffondono contenuti illegali e dannosi, compresa la disinformazione.

Le piattaforme digitali di grandi dimensioni dovranno valutare e mitigare i rischi sistemici e sottoporsi a verifiche indipendenti ogni anno. Inoltre, quelle che usano i cosiddetti “sistemi di raccomandazione” (algoritmi che determinano cosa vedono gli utenti) dovranno fornire almeno un’opzione che non sia basata sulla profilazione. Sono state infine stabilite misure speciali in tempi di crisi: qualora si verificasse una crisi, come una minaccia alla sicurezza pubblica o alla salute, la Commissione potrà richiedere alle piattaforme digitali di grandi dimensioni di limitare qualsiasi rischio imminente nel proprio spazio. Queste azioni specifiche saranno limitate a tre mesi.

Il testo dovrà essere finalizzato a livello tecnico e verificato da giuristi-linguisti, prima che il parlamento e il Consiglio possano dare la loro approvazione formale. Una volta completato la procedura, il Regolamento entrerà in vigore 20 giorni dopo la sua pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell’Ue e le regole cominceranno ad essere applicate 15 mesi dopo.

L'Autore

Andrea Lovelock
Andrea Lovelock

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