Wedding tourism, la riscossa dell’Italia
Dopo due anni di blackout, anche per il wedding tourism in Italia arriva il tempo della riscossa. Gli ultimi dati utili prima della pandemia avevano certificato circa 9.000 matrimoni di stranieri nel nostro Paese per un fatturato vicino ai 500 milioni di euro e oltre 1,7 milioni di presenze, con una spesa media di 53mila euro a evento.
Nel 2020, in piena emergenza, invece, il numero di matrimoni allestiti si è quasi azzerato con il fatturato crollato a 36 milioni di euro e 235mila presenze. Secondo gli esperti del settore, però, già a partire da questa primavera, arrivano segnali di ripresa da alcuni mercati nordeuropei come Germania, Paesi Bassi, Regno Unito, Francia, Slovenia, Polonia e da mercati emergenti come gli Emirati Arabi, e si attendono concreti risvegli da bacini-chiave come Usa e India.
Mentre la coda del Covid e la tragica guerra in Ucraina hanno precluso (almeno per quest’anno) la ripresa di due mercati d’oro come quelli russi e cinesi.
Per Massimo Ferruzzi, amministratore unico di Jfc e responsabile dell’Osservatorio Destination Wedding Tourism, il 2022 è comunque l’anno di svolta con due fattori positivi. «Da un lato gli sposi europei e del Regno Unito “accorciano” la distanza tra abitazione e destinazione del matrimonio, rimanendo in prevalenza entro i confini europei o, al massimo, scegliendo il nord Africa; dall’altro, gli sposi americani e canadesi invece ora vogliono festeggiare in maniera ancora più sontuosa – sottolinea Ferruzzi – A conti fatti le previsioni segnano un periodo aprile/settembre con indicatori decisamente positivi, portando a fine anno il fatturato a triplicare quello del 2021, raggiungendo i 273 milioni di euro, con 1 milione di presenze wedding», ovvero +255% rispetto al 2021 e -41,4% se confrontato al 2019.
In questo contesto ancora instabile, sarà il mercato interno, quello dei matrimoni di “italiani in Italia” a riempire quest’anno i buchi di fatturato con una grande richiesta di ambienti naturali, dalla spiaggia più instagrammata d’Italia (Lama Monachile di Polignano a Mare) sino ai luoghi più iconici (ad esempio il Rifugio Averau a Cortina d’Ampezzo).
Tra le tendenze, poi, si segnalano anche i matrimoni in piccoli borghi dedicati e quelli che garantiscono l’immersione nel nostro patrimonio di eccellenze – dai grandi brand delle aziende auto/moto (Ferrari, Ducati, etc.) sino a quelle di prodotti tipici (dalle cantine della Franciacorta all’acetaia di balsamico sulle colline reggiane) – fino ai matrimoni exclusive, affittando un treno storico e organizzando un evento personalizzato tra Firenze e Ravenna (ad esempio il Treno di Dante).