Battaglia Ue contro l’overbooking aereo
Mano pesante per stroncare il fenomeno ormai diffuso dell’overbooking aereo: lo chiedono numerosi europarlamentari italiani in un’interrogazione trasversale alla Commissione Ue con la quale si vuole sensibilizzare Bruxelles sull’urgente necessità di fronteggiare una problematica tornata alla ribalta, soprattutto mediatica, a seguito dell’impetuosa e caotica ripartenza del trasporto aereo nel post Covid in Europa.
Nell’argomentare l’interrogazione, la prima firmataria Stefania Zambelli (Lega) spiega: «Nell’overbooking serve maggiore protezione per i cittadini. In Europa i diritti dei passeggeri aerei sono tutelati dal regolamento Ue 261/2004, che ha creato un quadro legislativo che garantisce congrue compensazioni in caso di ritardi o di imbarco negato. Con un mercato dell’aviazione oramai dominato da compagnie a basso costo, la pratica dell’overbooking è diventata prassi consolidata, usata come scorretto strumento di marketing per massimizzare i profitti».
«Le compagnie – prosegue l’europarlamentare leghista – molto spesso non adempiono pienamente ai doveri di informare i passeggeri dei loro diritti, di fornire assistenza e prevedere una compensazione immediata. Pertanto ho presentato un’interrogazione alla Commissione europea, con il sostegno da parte di europarlamentari del mio partito e di ogni schieramento, chiedendo in prima istanza se rientri nella definizione di ragionevolezza la circostanza che il vettore aereo neghi l’imbarco al momento dello stesso, senza alcun preavviso, o se piuttosto suddetta previsione richieda un anticipo tale da limitare disagi ai passeggeri; e inoltre, se ritenga necessario proporre misure più restrittive per scoraggiare l’overbooking, in particolare per garantire un adeguato preavviso e un ristoro dei costi accessori».
Dall’Unione europea, conclude Zambelli, «ci aspettiamo risposte chiare e interventi concreti su un problema che riguarda tutti i viaggiatori».