Baby compagnie, chi è decollato in pandemia
Il Covid-19 ha portato, purtroppo, alla fine di tante aziende del turismo. Dall’altro lato però, anche grazie a condizioni più favorevoli di ingresso nel mercato, sono nati nuovi operatori. Soprattutto nel mondo delle compagnie aeree, nonostante la pandemia abbia causato la peggior crisi di sempre nel mondo dell’aviazione.
Iata ha calcolato che tra il 2020 e il 2021 sono state create 86 nuove compagnie aeree, 29 durante il primo anno e 57 nel secondo.
Come sottolinea Preferente, il dato che colpisce è che nel 2021 sono nati appunto 57 nuovi vettori, contro i 42 del 2019 (36% in meno), anno considerato record per il turismo, in cui si ignorava l’arrivo imminente del virus.
Tra le neonate compagnie, Eurowings Discover di Lufthansa; la compagnia aerea islandese Play; la norvegese Flyr; Flypop nel Regno Unito; la nordamericana Breeze.
Su fronte italiano, sono nate durante la pandemia la “meteora” Ego Airways e c’è stato il passaggio di testimone tra Alitalia e Ita Airways. Nel 2022 è poi arrivato il nuovo player Aeroitalia.
Nella sezione cargo, ci sono state 12 nuove compagnie aeree nel 2021, il 50% in più rispetto a quelle entrate nel mercato nel 2019.
La ragione di questi aumenti, secondo Iata, è che “la pandemia ha portato a un ambiente più favorevole per le nuove compagnie aeree, soprattutto grazie al mercato vivace degli aerei di seconda mano, che rende il noleggio più conveniente”.
E nel 2022 continuano a nascere nuove compagnie. L’ultima, in ordine di tempo è la Global Airlines, che fa capo al londinese James Asquith, fondatore nel 2017 della piattaforma di scambio case per vacanze Holiday Swap.
Giornalista professionista, redattore. Specialista nel settore viaggi ed economia del turismo e delle crociere dopo varie esperienze in redazioni nazionali tv, della carta stampata, del web e nelle relazioni istituzionali
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