Iata, trasporto aereo ancora ko in Cina (e non solo)
Ripresa a macchia di leopardo nel trasporto aereo della regione Asia Pacifico, che vede le destinazioni Cina e Giappone soffrire ancora tanto le ripercussioni legate alla pandemia da Covid-19.
È quanto accertato dal monitoraggio effettuato da Iata che ha riscontrato come, inevitabilmente, le politiche che hanno regolamentato ingressi e viaggi nell’area asiatica hanno avuto un’evoluzione molto diversificata da un Paese all’altro, e sebbene la connettività aerea internazionale si stia riprendendo con un adeguato ritmo accelerato permangono alcune significative chiusure in mercati chiave e vistose differenze nelle perfomance tra le varie destinazioni riattivate.
A ogni modo, come ribadisce Iata la ripresa del traffico aereo è comunque favorita dall’allentamento delle restrizioni di viaggio e da una contestuale rapida crescita del numero di prenotazioni aeree.
In Australia, quando il governo ha deciso di riaprire le frontiere ai turisti, le prenotazioni internazionali per i viaggi verso il Paese hanno avuto un incremento al 90%. Allo stesso modo in Indonesia, nei primi sette mesi di quest’anno, le prenotazioni hanno raggiunto l’84%.
Livelli del 2019 anche nelle Filippine, grazie alla revoca delle restrizioni di viaggio da gennaio di quest’anno, con un aumento di viaggiatori per affari e turismo e prenotazioni internazionali cresciute del 50% rispetto al 2021.
Al tempo stesso Iata ha accertato che due importanti destinazioni come Cina e Giappone (quest’ultima ora quasi del tutto riaperta) sono rimaste sostanzialmente chiuse ai visitatori e al traffico internazionale, con politiche di forti restrizioni sia per viaggiatori esteri che per viaggiatori domestici che potranno ostacolare la crescita del Pil anche in altre mete asiatiche poiché queste hanno sempre beneficiato del movimento di turismo cinese e giapponese.
Ne è una riprova il dato eclatante che dei quasi 2 milioni di turisti cinesi in uscita nel primo trimestre del 2022, ben 1,7 milioni hanno viaggiato a Macao, unica destinazione raggiungibile senza mettersi in quarantena al rientro.