A Fiumicino decolla il patto per decarbonizzare il trasporto aereo
La piena decarbonizzazione del settore aereo al 2050 sarà raggiungibile grazie all’attuazione di molteplici strategie che nel breve-medio termine saranno indirizzate allo sviluppo dei bio-fuel e con il necessario sostegno del policy maker, mentre nel medio-lungo termine potranno includere soluzioni innovative, tra cui l’utilizzo dell’idrogeno in turbina. È ciò che emerge dallo studio del dipartimento Energy & Strategy Group del Politecnico di Milano realizzato per il Patto per la Decarbonizzazione del Trasporto Aereo, osservatorio promosso da Aeroporti di Roma che raggruppa player industriali, stakeholder istituzionali, associazioni, rappresentanti del mondo accademico con il patrocinio del ministero della Transizione Ecologica, del Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili e dell’Enac, e che ha tenuto il suo primo meeting annuale ieri presso il Terminal 5 dell’Aeroporto di Fiumicino.
A fare gli onori di casa l’amministratore delegato di Adr, Marco Troncone, convinto che un settore a zero emissioni sia possibile ma «è necessario che siano adottate con urgenza le giuste policy per abilitare la transizione. Il settore del trasporto aereo ha risposto in maniera compatta alla proposta di lavorare insieme alla roadmap per la decarbonizzazione. Sarà essenziale essere focalizzati senza distrazioni dal contesto oggettivamente complesso né da prospettive tecnologiche per il momento più suggestive che concrete. La risposta oggi sono i biocarubranti per i quali è essenziale attivare pacchetti di stimolo alla produzione e all’utilizzo». Per questo, aggiunge Troncone, «al prossimo governo sottoporremo il manifesto del Patto, segnalando questa urgenza, da contemperare con la necessità di garantire la connettività, anche a tutela di un settore di irrinunciabile valore sociale ed economico e strategico in particolare per il nostro Paese».
Per l’ad di Aeroporti di Roma, «Ci vuole anche onestà intellettuale, perché oggi questo settore ha un certo impatto sull’ambiente, pari al 2% del carico emissivo globale, che potrebbe anche incrementare con la crescita della domanda nei prossimi due anni. Ecco perché bisogna definire questo percorso e stimolare le policy di supporto. Nella lunga prospettiva potrebbero anche entrare nello scenario nuovi sistemi di propulsione diversi da quelli che conosciamo adesso, penso per esempio all’idrogeno. Ma potranno avere un apporto visibile soltanto dal 2040 in poi».
«Non nego che la transizione del trasporto aereo avrà un costo – ricorda Troncone – il carburante sostenibile, soluzione oggi a portata di mano, deve essere potenziato, ma la maggiore disponibilità ha un costo di circa tre volte quello tradizionale. Questo innegabilmente pesa sui conti delle linee aeree, sui conti degli operatori e potrebbe essere in parte scaricato sul prezzo dei biglietti, con un possibile impatto, quindi, anche sulla domanda. Quello che noi diciamo ai rappresentanti politici è che è necessario che entrino in campo delle policy di supporto proprio per trovare il giusto punto di equilibrio in cui il costo abbastanza gravoso della transizione sia equamente ripartito». (
All’evento è intervenuto anche il ministro delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili, Enrico Giovannini. «Il trasporto aereo riguarda da vicino tutto il sistema economico, il sistema turistico, il sistema dei servizi. La decarbonizzazione del settore aereo che è il tema posto al centro di questo patto e di questo dibattito è cruciale. D’altra parte a livello mondiale, e non solo nell’Unione europea, ma anche tra le organizzazioni internazionali si punta tantissimo in questa direzione, per garantire un futuro al settore ma anche un futuro rispettoso dell’ambiente e dell’aumentata sensibilità delle persone», ha aggiunto il ministro.
Giovannini ha poi ricordato che «l’Italia ha già investito in questo senso, ma è un processo lungo, e per questo va immaginato in due tempi. Da qui al 2030 bisogna fare interventi di abilitazione che non necessariamente si rifletteranno sulla caduta delle emissioni. Quali sono i fattori abilitanti? Prevalentemente la ricerca, ma anche mettere meglio a punto i regolamenti nazionali ed europei, a partire dal Fit55, così come le infrastrutture. Nel Fondo di mobilità sostenibile da 2 miliardi istituito con la legge di Bilancio e che durerà fino al 2030, 200 milioni sono destinati al settore aereo per potenziare le infrastrutture. Il vero balzo avverrà poi dal 2030. Da quella data fino al 2050 si procederà alla decarbonizzazione vera e propria con una riduzione netta degli impatti sulle emissioni climalteranti, perché bisogna sviluppare tecnologie adeguate e gli aeromobili dovranno essere anche di nuova generazione. Né vanno dimenticati gli aeroporti, che possono fare molto per ridurre la loro impronta carbonica».
LO STUDIO DEL POLITECNINCO
Dato il ruolo centrale del trasporto aereo per lo sviluppo dell’economia e del tessuto sociale, la capacità di favorire lo sviluppo del commercio e degli investimenti diretti all’estero, di alimentare la crescita dei mercati, di agevolare una maggiore competizione e maggiori trasferimenti di tecnologie e conoscenze, il Patto è nato con l’obiettivo di definire un percorso che renda compatibile lo sviluppo della connettività e della produttività a livello planetario con la tutela dell’ambiente.
Lo studio realizzato dal Politecnico di Milano comprende un modello matematico che delinea nell’arco temporale fino al 2050 quale dovrà essere il mix tecnologico che il settore aereo dovrà adottare con la relativa massimizzazione della fattibilità tecnico-economica. In base a questo, è stato possibile definire gli strumenti indispensabili per procedere nel cammino della decarbonizzazione che riguardano gli aspetti normativi, tecnologici per la produzione di carburanti ed il settore delle infrastrutture aeroportuali e di intermodalità.
Per raggiungere gli obiettivi di neutralità climatica sarà infatti necessario introdurre politiche che, anziché basarsi su misure restrittive, consentano la necessaria espansione e sviluppo del trasporto aereo attraverso la definizione di regole certe ed obiettivi chiari e vincolanti, concretamente realizzabili attraverso target intermedi.
• Fit for 55: Apportare correttivi per evitare che, un’innegabile opportunità per l’armonizzazione delle regole a livello Europeo, si traduca in uno svantaggio competitivo del settore con perdita di connettività e spostamento del traffico su hub extra-europei.
• Tassonomia: ampliare il perimetro delle attività ecosostenibili dei gestori incluse nel sistema di classificazione introdotto dalla Tassonomia Europea, mirata a garantire affidabilità, coerenza e comparabilità delle attività per proteggere investitori privati dal greenwashing e aiutare le aziende nella transizione sostenibile.
• Energie rinnovabili: individuare idonei percorsi approvativi facilitati per consentire ai gestori aeroportuali di poter disporre di impianti di produzione di energia rinnovabile realizzati negli scali.
• Evitare nuove tasse che gravino sul trasporto aereo, reindirizzando i proventi derivanti dalle tasse di scopo già presenti a sostegno degli investimenti di sostenibilità del settore.
• Saf (bio-fuel): interventi – anche di natura economica e fiscale – che permettano di sostituire progressivamente l’impiego di carburanti tradizionali attraverso misure ad hoc al fine di garantire che la produzione di SAF avvenga in modo sostenibile e si sviluppi in modo controllato e regolato.
• Carburanti sintetici: sviluppare la filiera produttiva di Power to Liquid/Electro-fuel per accelerare l’applicabilità su larga scala attraverso incentivi alla ricerca e allo sviluppo.
• Idrogeno/elettrico: Supportare, nel medio termine, la ricerca e lo sviluppo di vettori energetici alternativi per la propulsione degli aeromobili (idrogeno e l’elettrico).
• Intermodalità/Mezzi elettrici: sviluppare, nell’ambito dei piani di sviluppo aeroportuali, interventi a supporto dell’intermodalità ferro-aria a sostegno dei voli di medio-lungo raggio e modalità elettrica/alternativa per raggiungere gli aeroporti. E’ inoltre auspicabile che l’elettrificazione del parco mezzi aeroportuale sia adeguatamente supportata per accelerarne l’implementazione.
• Efficientamento/Innovazione aeroporti: promuovere e incentivare l’adozione di misure di efficientamento energetico per le infrastrutture aeroportuali esistenti (es. certificazioni ambientali) e i processi mirati all’ottimizzazione delle procedure di volo e l’introduzione di sistemi di innovazione digitali con riduzione delle emissioni di CO₂.
• Compensazione CO2: Opportunità di incentivare le azioni di assorbimento di CO₂ dall’atmosfera (carbon removal) ed istituire il Registro nazionale delle Compensazioni con modalità di calcolo rigorose, chiare e certificate a livello internazionale, supportando i processi di decarbonizzazione nel Paese.
Giornalista. Specializzato in trasporto aereo e ferroviario, economia, agenzie di viaggi, tecnologia ed estero. Segue convention e fiere internazionali.
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