In 110mila al Salone del Camper. Niccolai: «Comparto in ascesa»
«Chi sceglie il viaggio in camper lo fa perché gli piace, non perché costa meno». Parte da questo presupposto Simone Niccolai, presidente di Apc, l’Associazione Produttori Caravan e Camper reduce dall’importante appuntamento di Parma che ha ospitato oltre 110mila visitatori.
«L’affluenza al Salone del Camper, di cui siamo co-organizzatori con Fiere di Parma, è stata da record – commenta il numero uno di Apc, sigla associativa parte di European Caravan Federation (Ecf) con sede a Francoforte e che raggruppa le 13 associazioni nazionali europee del settore – E ci ha confermato quanto sia aumentato l’interesse verso il nostro prodotto. Apc, da mesi, proprio per sfruttare il momento propizio sta pianificando una campagna di comunicazione molto ampia che coinvolgerà tutti i canali media più importanti e che sarà spalmata in tre anni. L’obiettivo è allargare il raggio di azione, sono in molti quelli che non ci conoscono come dovrebbero».
Secondo uno studio commissionato nel 2020 proprio da Ecf e realizzato dal Dwif di Monaco di Baviera, il fatturato annuo generato in Europa dai turisti itineranti – al netto delle spese di acquisto del veicolo – è di circa 23,5 miliardi di euro. In particolare, «ogni persona che viaggia in camper spende in media 530 euro a settimana nei territori che visita, escluso carburante e pedaggi autostradali», aggiunge Niccolai.
In Italia, Apc – che conta circa 60 affiliati e rappresenta oltre il 90% del comparto – porta costantemente avanti un dialogo con i comuni affinché sorgano nuove aree di sosta nei territori dove ancora queste sono in carenza e che quelle esistenti vengano migliorate dal punto di vista dei servizi offerti e della sostenibilità, così da attrarre sempre nuovi utenti ed essere al pari con le best practice europee (Francia, ad esempio).
Intanto, anche per il mondo camper e caravan non mancano le problematiche legate ai rincari. «A livello di produzione stiamo soffrendo la mancanza di prodotto e chiaramente l’aumento delle materie prime (+20-25%). Quanto al personale la situazione è la stessa di quelli degli alberghi o dei ristoranti. La carenza di lavoratori è un problema diffuso ma non critico nel nostro caso», prosegue Simone Niccolai, secondo il quale è il momento di approfittare del trend positivo scaturito con la pandemia, che ha ridato all’open air e al turismo itinerante un suo lustro: «Sono in tanti quelli che hanno scelto di provare un viaggio in camper negli ultimi anni. Grande attenzione arriva dai giovani, tra cui la soluzione più gettonata è il van o compact van. Tante anche le famiglie, così come gli sportivi. Siamo in crescita, e la nostra associazione deve essere presente e dare il suo pesante contributo».