Cina, voglia di riapertura: mini quarantena in entrata
Nonostante un nuovo aumento dei casi Covid nelle ultime settimane, in Cina la National Health Commission sarebbe intenzionata a ridurre la quarantena per i visitatori in entrata, italiani compresi, che passerebbe dunque dagli attuali dieci a sette giorni.
Ancora oggi, chi arriva in Cina effettua sette giorni di quarantena in hotel e tre giorni di isolamento domiciliare monitorato. Nel caso della riduzione, si tratterebbe di cinque giorni in albergo e due di quarantena domestica; su quest’ultima si attendono, però, notizie sulle effettive procedure relative ai visitatori stranieri.
L’ultima volta che il Paese – che come è noto ha la sua centralità nell’andamento delle economie globali – ha ridotto la quarantena per i viaggiatori in entrata risale a giugno. Da allora c’è stato un conseguente primo nuovo impulso anche sui voli passeggeri internazionali.
Il taglio alla quarantena arriverebbe dopo che a Pechino si è manifestato, nelle ultime settimane, un consistente balzo dei casi Covid. In realtà si parla di un passaggio da circa 18 a 197 casi, numeri bassi nel resto del mondo ma non in Cina, dove è ancora in vigore una severissima politica “zero Covid”.
La capitale cinese, nel frattempo, ha aumentato i controlli e le restrizioni con una serie di lockdown mirati già scattati in alcuni complessi residenziali.
Dal 1 giugno 2022, come confermato dalla Farnesina, non è più richiesto il green pass né altra certificazione equivalente per l’ingresso o il rientro in Italia dalla Cina. Inoltre, è necessario il passaporto con almeno sei mesi di validità residua.