Ocse: «Pieno recupero del turismo nel 2025»
La piena ripresa del turismo è rimandata a fine 2024 o al 2025. Sono le considerazioni dell’Ocse (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico), contenute nel report “Tendenze e politiche del turismo” pubblicato nei giorni scorsi.
Tra choc energetico derivante dall’invasione russa dell’Ucraina, elevata inflazione e indebolimento del potere d’acquisto delle famiglie, l’Ocse considera il rischio che la ripresa del turismo post pandemia possa “vacillare mentre l’economia globale perde slancio” e non crede a una “vera ripresa del turismo internazionale prima del 2024 o del 2025”.
«La sfida per le autorità pubbliche e le aziende non è solo quella di promuovere il turismo a breve termine, ma anche di garantire la forza e la sostenibilità del settore a lungo termine», ha detto Mathias Cormann, segretario generale dell’Ocse.
L’impatto della pandemia sulle attività turistiche ha ridotto il contributo del turismo al prodotto interno lordo (Pil) globale. Un indice che si aggirava attorno al 4,4% e che nel 2020 è sceso all’1,9%.
Nonostante ci sia stata una ripresa economica nella maggior parte dei paesi Ocse, fino al 2021 nessuno dei 38 Paesi che fanno parte dell’organizzazione è riuscito a recuperare il livello di turisti internazionali del 2019. Fino a luglio 2022, il flusso di viaggiatori è stato di quasi il 20% inferiore ai livelli di luglio 2019.
Le prospettive per il futuro fanno comunque ben sperare: gli autori del report confidano che il numero di turisti – che nel 2019 ha raggiunto quota 1.500 milioni segnando il 10° anno consecutivo di crescita – superi la soglia dei 1.800 milioni prima del 2030.