Voli e disabilità: Fiavet chiama a raccolta i vettori e forma le agenzie
La consulenza turistica d’alto profilo per i viaggiatori diversamente abili è una delle nuove frontiere delle agenzie di viaggi. E Fiavet Confcommercio si pone alla guida di un progetto unitario di formazione sull’assistenza del passeggero con disabilità cui partecipano associazioni, aeroporti e compagnie aeree.
Il primo passo concreto è stato il webinar formativo “Voli e Disabilità” organizzato insieme a Enac e Iata con la partecipazione di Fish, Fand, Ita Airways, Neos, AdR, Sea, Fto e Astoi.
Cinzia Chiaramonti, responsabile della Commissione Trasporti Fiavet e delegata agli Eventi, ha sottolineato durante l’incontro formativo la necessità di collaborare su questo tema per lavorare tutti al meglio con regole univoche e una professionalità condivisa.
Il webinar è il primo di una serie di eventi formativi dedicati al tema dell’assistenza delle persone con disabilità in viaggio. A inquadrare la tematica Marco De Laurentiis, a capo della direzione Tutela dei Diritti dei Passeggeri di Enac: «Lo scorso anno sono transitati per i nostri aeroporti un milione di passeggeri disabili, tra questi il 32% non era stato pre-notificato all’aeroporto». Un problema di portata non indifferente che ha spinto Enac, nel luglio dello scorso anno, a dare il via a un tavolo tecnico permanente per la tutela dei diritti dei passeggeri. Dal tavolo sono partiti dei progetti come la disability card, di comune accordo con Inps e con il ministero per la Disabilità, e one click away, avviato con i vettori.
Simone Bovi, ground service manager di Neos, si è soffermato proprio su one click away: «Le informazioni relative all’assistenza erano presenti sui siti delle compagnie aeree, ma non al primo clic in home page, da questo conseguiva una difficoltà di prenotare il servizio di assistenza, mentre già da ora sulla home page di Neos, Ita Airways e Air Dolomiti, che hanno aderito al progetto, si trovano le informazioni con un solo clic in home e anche con una medesima struttura che varia solo nelle policy diverse per ogni vettore».
Il nodo cruciale è, infatti, nella regolamentazione europea che obbliga il gestore aeroportuale a prestare assistenza della persona con disabilità, a patto che la disabilità sia stata notificata, ma qualora non lo sia il gestore è comunque obbligato a compiere tutti gli sforzi ragionevoli per offrire assistenza. Giovanna Giua, responsabile Esercizio e Operazioni di AdR Assistance, è intervenuta proprio su questo tema: «Il regolamento europeo 1107 stabilisce le regole e in questo articolo era stata apposta questa specifica nota per tutelare il passeggero che si infortunava immediatamente prima della partenza, poi questa regola, che doveva essere un’eccezione, è diventata consuetudine».
Va, inoltre, valutata la necessità di un accompagnatore, ad esempio se il passeggero non può alimentarsi da solo o fruire in maniera autonomia dei servizi igienici. Un accompagnatore che paga il biglietto, ma non i costi di supplemento della scelta del posto a bordo che è obbligatoriamente accanto all’assistito.
A tal proposito Stefania Tomassini, responsabile regionale delle operazioni di terra Iata, si è soffermata su uno degli aspetti più importanti per le agenzie di viaggi: il codice di assistenza: « Le agenzie di viaggi inseriscono i codici di assistenza, il vettore, ricevuto il messaggio, lo invia all’aeroporto almeno 36 ora prima della partenza, lo scalo si occupa dell’assistenza e di avvisare l’aeroporto di arrivo. Un codice errato stravolge tutto questo iter. Per ogni disabilità ci sono delle sigle universali. Tra tutte le disabilità quelle intellettive e relazionali sono le più importanti da segnalare, perché non si vedono».