Dall’Unwto 10 milioni di euro per i Paesi meno sviluppati
Il travel come motore per una sorta di emancipazione economica dei Paesi in via di sviluppo e dall’Organizzazione mondiale del turismo un Fondo da 10 milioni di euro, in collaborazione con la Tui Fondation, a sostegno di questa mission: è quanto scaturito alla quinta Conferenza Onu sui Paesi meno sviluppati, tenutasi a Doha, dal significativo titolo “Dalle potenzialità alla prosperità”.
Con questo importante evento l’Unwto ha rilanciato il concetto che il turismo può e deve diventare un pilastro fondamentale per lo sviluppo sostenibile per attuare appieno l’Agenda 2030.
Attualmente, il settore turistico per questi Paesi meno sviluppati, che non hanno a disposizione risorse come petrolio o materie prime, rappresenta il 10% delle esportazioni. Ecco perché il turismo può guidarne il pieno sviluppo offrendo loro opportunità occupazionali e altri virtuosi collegamenti con settori economici vitali, anche a sostegno dell’imprenditoria locale.
Il turismo, di fatto, è stato uno dei fattori-chiave che ha consentito lo sviluppo economico di Paesi come Capo Verde, Samoa, Maldive e più recentemente Vanuatu, divenuti grandi attrattori di turismo; grazie alle entrate derivanti da questo settore, si sono registrati significativi miglioramenti nelle economie locali.
La Conferenza delle Nazioni Unite di Doha ha riunito Capi di Stato, governi, organizzazioni della società civile, imprenditori, studenti, giovani e responsabili politici e l’Unwto ha partecipato a numerose riunioni e tavole rotonde tematiche insieme a partner del settore, per aiutare a finanziare, creare impegno e rafforzare il sostegno sostenibile a lungo termine per i Paesi meno sviluppati.
Le questioni chiave dibattute nel corso della Conferenza hanno riguardato l’azione per il clima, l’innovazione, i nuovi meccanismi di finanziamento, l’emancipazione dei giovani nell’istruzione, la digitalizzazione e lo sviluppo delle capacità imprenditoriali nei vari settori economici.
E nel corso della sessione sul turismo sostenibile, in un apposito forum dedicato al settore privato, si è dibattuto anche su come raggiungere l’accesso universale all’energia pulita e conveniente attraverso partenariati ad hoc. Tra i partecipanti, la Fondazione Tui Care, il ministero del Turismo dell’Arabia Saudita e la Banca Asiatica di Sviluppo. Le discussioni si sono incentrate sul potenziale di partenariati innovativi per sostenere lo sviluppo sostenibile, definire politiche migliori e incentivi fiscali per il settore privato.
Un’altra sessione di lavoro allestita durante la conferenza, sempre coordinata dai rappresentanti dell’Unwto, ha riguardato il tema “Sfruttare l’innovazione e l’imprenditorialità nel turismo come strumenti per lo sviluppo sostenibile nei Paesi meno sviluppati” con il sostegno del Qatar Tourism. In questa occasione le startup dell’Unwto SDGs Global Startups Competition hanno presentato le loro soluzioni per supportare il cambiamento nei Paesi ancora poco sviluppati. Tra le startup presenti, Sema, At hause Ltd (Uganda) e Community Homestay Network (Nepal).
Quale Paese ospitante l’importante conferenza dell’Onu, il chief operating officer di Qatar Tourism Authority, Berthold Trenkel, ha dichiarato: «Entro il 2030 triplicheremo il numero di visitatori della destinazione fino a oltre 6 milioni l’anno, aumenteremo la spesa da tre a quattro volte e il contributo del turismo al Pil passerà dal 7 al 12%. Ancora più importante, vogliamo raddoppiare l’occupazione nel settore, pur continuando a posizionare il Qatar come leader globale nell’eccellenza del servizio. Per raggiungere questo ambizioso obiettivo, vogliamo potenziare l’intera catena del valore, aumentare la domanda di visitatori locali e internazionali, attrarre investimenti nel settore e generare un effetto moltiplicatore in tutta l’economia nazionale».