Cinesi, ritorno in Italia:
sì ai gruppi dal 15 marzo
La notizia tanto attesa dall’incoming è arrivata: il governo cinese ha deliberato la riapertura delle frontiere ai viaggi di gruppo verso l’Italia, a partire dal 15 marzo. Il provvedimento annunciato venerdì dal ministero cinese della Cultura e del Turismo dà il via libera ai tour di gruppo verso 40 Paesi: non solo il nostro, ma anche – per dirne alcuni – Nepal, Vietnam, Iran, Francia, Spagna, Grecia e Brasile. Si tratta della seconda tranche di destinazioni dopo la riattivazione dei flussi individuali e, i primi di febbraio, quelli di gruppo verso 20 Paesi-pilota.
Questa mossa, decisiva per l’economia, cavalca l’onda di una ripresa globale post Covid, con molti governi che proprio nel gigante asiatico riponevano le loro speranze di rimbalzo.
Restano, però, ancora esclusi dagli scambi turistici internazionali di massa quattro destinazioni davvero importanti: Corea del Sud, Giappone, Australia e Stati Uniti, tutte nella top 15 dell’outbound cinese nel 2019. La ragione risiede nel fatto che, alcuni di questi, conservano tuttora politiche anti Covid rigorose nei confronti dei cinesi. Per osmosi, ovvero in mancanza di allettanti alternative, dunque, più viaggiatori cinesi potrebbero scegliere l’Italia per le proprie vacanze nei prossimi mesi.
Di fatto, la scelta di riaprire ai tour di gruppo in mezzo mondo è arrivata in tempo per beneficiare del “periodo d’oro delle vacanze dei cinesi”, che tradizionalmente è a maggio.
Per effetto dell’annuncio del governo cinese, già venerdì sono aumentate del 185% in una sola ora le ricerche di biglietti aerei internazionali su Fliggy, la piattaforma di viaggi di proprietà di Alibaba. Ma tra le destinazioni oggi più popolari sembrano esserci quelle asiatiche che registrano già il +80% di voli in partenza. In generale, l’ota TravelGo registra un incremento dell’87% di richieste di visto e Qunar.com vede già raddoppiate a febbraio le prenotazioni di voli internazionali.
Si prevede che l’outgoing cinese quest’anno tornerà tra al 50-60% dei livelli pre pandemia. Secondo il Financial Times, la ripartenza dei tour di gruppo all’estero dalla Cina potrebbe restituire più di 200 miliardi di dollari al turismo internazionale.
Ma i turisti cinesi di oggi sono diversi da quelli di ieri. Lo ha sottolineato in un intervento all’Itb di Berlino Simeon Shi, chief strategy officer ed head of corporate development di Fliggy (Alibaba): «Il focus – ha sottolineato – si è spostato dalla destinazione all’esperienza, diversificando in modo significativo il tipo di domanda». Da qui il consiglio ai fornitori di servizi di viaggio di «dedicare più tempo alla ricerca dei cambiamenti del comportamento dei consumatori e dei modi per soddisfare le diverse esigenze».