Neos fa centro: gli utili volano a 12 milioni

Neos fa centro: gli utili volano a 12 milioni
14 Aprile 15:02 2023 Stampa questo articolo

Nel claudicante sistema del trasporto aereo italiano c’è una compagnia che si distingue per capacità di gestione. Si tratta di Neos, il vettore del Gruppo Alpitour, il cui amministratore delegato Carlo Stradiotti – protagonista di una lunga intervista a Il Corriere della Sera – rivela la formula che gli ha consentito di reggere il colpo della pandemia producendo addirittura 12 milioni di utili.

«Siamo andati a cercare i passeggeri e i ricavi anche al di fuori del nostro segmento tradizionale che è quello charter», racconta. E dunque: rotte profittevoli come la Milano-New York, investimenti sulle direttrici etniche e l’approccio al trasporto merci con 849 voli cargo operati dal 2020.

Stradiotti snocciola i numeri: «Se nell’esercizio fiscale novembre 2018-ottobre 2019, l’ultimo non intaccato dal Covid, abbiamo avuto 465 milioni di euro di ricavi e 1,8 milioni di passeggeri, nei due anni successivi abbiamo chiuso rispettivamente con 260 milioni e 236 milioni. Abbiamo sostenuto le entrate di fatto con il cargo e non abbiamo toccato un contratto di lavoro».

E l’ultimo bilancio? «Nel periodo novembre 2021-ottobre 2022 con il ritorno dei passeggeri – afferma – abbiamo chiuso con 585 milioni di euro di ricavi e quasi 12 milioni di utile», cifre che includono la rata 2020 dei sussidi statali relativi all’emergenza sanitaria, pari a 52 milioni di euro.

Guardando al futuro, l’ad di Neos dichiara: «Alla chiusura del nostro bilancio, il 31 ottobre 2023, abbiamo previsto a budget un fatturato di 683 milioni di euro, ma puntiamo ai 730-740 milioni, grazie soprattutto all’aumento dell’offerta, del 30-40% rispetto al 2019».

E riguardo allo stato del mercato in vista del picco estivo, Stradisti ammette: «La domanda è tonica, le prenotazioni salgono e c’è un’offerta ancora non ai livelli pre Covid». Timori legati a un ipotetico “caos voli” bis? «Le compagnie aeree si sono strutturate meglio», rassicura Stradiotti, «ma con tutte le criticità presenti negli aeroporti e nei cieli – riconosce – diventa impossibile raggiungere gli stessi livelli di puntualità del periodo pre Covid».

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