Nodo lavoro nel travel: il 40% dei recruitment è al palo
Il problema della carenza di personale non si scioglie al sole delle prime afose giornate d’estate. La recente iniezione di positività promossa dal ministro del Turismo Daniela Santanchè – che vede un punto di svolta nei numeri pubblicati da Unioncamere e Anpal sull’occupazione nel trimestre giugno-luglio-agosto – sembra non coincidere con le opinioni di imprese turistiche e lavoratori (in prima linea gli stagionali), che lamentano ancora il cosiddetto “mismatch” con un 40% di richieste di lavoro tutt’ora fermo al palo.
Ostacoli e soluzioni
A offrire uno spaccato interessante del fenomeno relativo all’occupazione c’è un’intervista rilasciata a La Repubblica dalla national matching manager della società di recruiting Lavoropiù, Samanta Rossi. In particolare, l’agenzia ha riscontrato che per l’estate 2023 mancano soprattutto receptionist e camerieri, tanto che quasi la metà (il 40%) delle ricerche del settore turistico e della ristorazione restano inevase.
«Le ragioni principali della carenza di questo tipo di professionalità sono, in primo luogo, la proposta economica che, in molte aziende del comparto, non è adeguata al costo della vita e alla domanda di estrema flessibilità richiesta. L’ambito hôtellerie e ristorazione richiede infatti molto sforzo, disponibilità anche serale, spesso notturna, e non tutti hanno la possibilità di lavorare in questi turni. Poi veniamo anche spesso chiamati in momenti di picchi di attività, per fornire ad esempio personale in sala piuttosto che aiuto-cuochi. È ancora più difficile trovare una persona che si renda disponibile per eventi spot, perché appunto sono figure che hanno bisogno di un lavoro continuativo», spiega Rossi a La Repubblica.
Quanto alla “risorsa immigrazione”, la national matching manager di Lavoropiù spiega come «negli anni si siano inseriti tantissimi immigrati. Ma ovviamente se c’è approccio con il pubblico deve esserci una minima conoscenza dell’italiano, in realtà stellate della ristorazione invece una professionalità importante».
Le prospettive di Unioncamere
Stando all’ultima rilevazione targata Unioncamere-Anpal, si registra un’impennata delle aspettative di lavoro per l’estate con il turismo in prima fila con oltre 7mila assunzioni previste in più nel mese in corso. In generale, sono 568mila i posti di lavoro a tempo determinato superiori a un mese o a tempo indeterminato occupabili dalle imprese a giugno; salgono a quasi 1,4 milioni entro agosto. Questi dati, però, si portano chiaramente dietro una continua difficoltà nel reclutare personale: quasi la metà dei lavoratori ricercati, il +6,8 su giugno 2022.
Tale scenario si inserisce in un’estate italiana 2023 che promette grandi numeri. Secondo l’Istituto Demoskopika l’Italia potrebbe infatti arrivare a qualcosa come 68 milioni di visitatori, per un totale di quasi 267 milioni di pernottamenti, con un incremento rispettivamente pari al 4,3% e al 3,2% rispetto al 2022. Inoltre, a scegliere il nostro Paese sarebbero 35,3 milioni di stranieri, pari a poco più della metà ovvero il 51,7%, del totale degli arrivi previsti, generando ben 131,5 milioni di pernottamenti.