Incendi in Sicilia, chiuso e poi riaperto l’aeroporto di Trapani
Catania due volte, Palermo e poi Trapani Birgi. La maledizione estiva che si è abbattuta sugli aeroporti della Sicilia non ha risparmiato neppure il Vincenzo Florio, rimasto chiuso per 4 ore domenica 26 agosto, a causa di un incendio divampato in un vallone che costeggia le piste. Lo scalo è tornato operativo intorno alle 19,30.
Il rogo ha creato ulteriori problemi al traffico aereo dell’isola, già sotto stress proprio nel momento clou delle vacanze, a causa dei due stop dell’aeroporto Fontanarossa di Catania – il secondo per l’eruzione dell’Etna – e del Falcone Borsellino di Palermo. Sei voli sono stati dirottati da Trapani a Palermo, così come quelli provenienti da Belgrado, Porto e Bratislava. In azione canadair, elicotteri e vigili del fuoco, del corpo forestale e della protezione civile regionale.
«È stata una giornata fortemente impegnativa – sottolinea Salvatore Ombra, presidente di Airgest, società che gestisce l’aeroporto di Trapani Birgi – di una stagione inaudita che ha evidenziato la necessità di trovare soluzioni per combattere gli incendi estivi che mettono a rischio l’incolumità delle persone e l’economia di un territorio e della stessa Regione».
Un altro incendio, invece, ha costretto i soccorritori a sgomberare la Tonnara di Scopello, con circa 200 turisti tratti in salvo via mare nella Riserva dello Zingaro. Chiusa la statale 119 di Gibellina, sempre per lo stesso motivo, nei pressi di Alcamo. Fiamme anche nel Palermitano e nell’Agrigentino.
Nell’ultimo Consiglio dei ministri prima della pausa estiva ea stato approvato un fondo di 15 milioni di euro, per risarcire turisti e operatori turistici che tra luglio e agosto hanno subito danni a causa degli incendi in Sicilia e in Sardegna.