I voli internazionali superano i domestici: il report Aci Europe
La rete aeroportuale europea chiude il primo semestre del 2023 con un aumento del +28,3% del traffico passeggeri, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Lo certifica il report di Aci Europe (associazione che raggruppa gli scali continentali) che sottolinea come nei primi sei mesi dell’anno il traffico abbia raggiunto “solo” il -7,7% rispetto ai livelli pre pandemia (2019).
Ma il dato più importante è quello che vede il traffico internazionale (+32,2%) crescere a doppia velocità rispetto a quello nazionale (+16,6%), riflettendo in parte lo spostamento di parte del traffico domestico verso altri modi di trasporto (treno e mobilità alternativa, ndr).
Il ritmo di crescita generale, però, ha rallentato nel secondo trimestre (+16,3%) rispetto al primo trimestre 2023 (+49%).
Per Olivier Jankovec, ceo di Aci Europe, «il traffico passeggeri è rimbalzato negli ultimi sei mesi, avvicinandosi sempre più a una ripresa totale. Tuttavia, ci sono variazioni significative nelle prestazioni tra i mercati nazionali e i volumi sono ancora al di sotto dei loro livelli prepandemici in oltre la metà (52%) degli aeroporti europei».
Le macro tendenze del 2023
Secondo Jankovec, inoltre, pesano sulla crescita sia l’impatto duraturo della guerra in Ucraina, si alcuni modelli di gestione aeroportuali che stanno scontando dei problemi strutturali. «Un risultato che è influenzato anche dall’espansione impressionante delle compagnie aeree ultra low cost e la relativa riduzione di mercato delle legacy; oltre alla ripresa consistente dei segmenti leisure e Vfr (Visita a familiari e amici) e allo spostamento di parte del traffico nazionale verso altri modelli di trasporto», ha ribadito il ceo.
Altri dubbi, infine, attanagliano le previsioni di Aci Europe. Finora la domanda ha resistito alle pressioni inflazionistiche e agli aumenti record delle tariffe aeree dall’inizio dell’anno. Ma – al di là dei mesi estivi di punta – “vediamo importanti rischi al ribasso e molta incertezza cper la futura domanda aerea in Europa, proprio a causa delle prospettive macroeconomiche”.
I risultati dei mercati Ue
Nel primo semestre dell’anno, gli aeroporti del mercato UE+ (Unione europea, Spazio Economico europeo, Svizzera e Regno Unito) e del resto d’Europa (Albania, Armenia, Bielorussia, Bosnia-Erzegovina, Georgia, Israele, Kazakistan, Kosovo, Macedonia del Nord, Moldavia, Montenegro, Russia, Serbia, Turchia, Ucraina e Uzbekistan) hanno registrato una crescita simile, con +28,7% e +26,4%, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
Ma rispetto al 2019 – tra gennaio e giugno – gli aeroporti del resto d’Europa (-2,1%) sono stati più vicini a una ripresa totale rispetto al mercato Ue+ (-8,7%).
Tra i mercati aerei più grandi, gli aeroporti italiani (+1,9%) hanno registrato i migliori risultati, seguiti da quelli spagnoli (-2,8), britannici (-6%) e francesi (-8,3%).
Giornalista. Specializzato in trasporto aereo e ferroviario, economia, agenzie di viaggi, tecnologia ed estero. Segue convention e fiere internazionali.
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