Decreto caro voli, è bagarre. Attesa la pronuncia Ue

Decreto caro voli, è bagarre. Attesa la pronuncia Ue
11 Settembre 07:00 2023 Stampa questo articolo

Si apre oggi una nuova settimana calda sulla querelle nata intorno al decreto contro il caro voli (dl Asset), varato dal governo a inizio agosto, anche se all’orizzonte al momento non si vedono schiarite.

Alle spalle ci siamo lasciate le rivendicazioni puntute delle compagnie aeree. easyJetWizz Air hanno criticato fortemente il provvedimento che «renderà i voli più cari» invitando il governo a rivedere la strategia del tetto, mentre Ryanair è passata ai fatti annunciando il taglio delle prime rotte sulla Sardegna, a cui potrebbero seguirne ulteriori sulla Sicilia. In perfetta sintonia le associazioni delle compagnie aeree, tra cui l’italiana Ibar, che anche di recente – in un post su LinkedIn – hanno definito il dl Asset un “pericoloso precedente” in quanto “viola” il Regolamento europeo che garantisce la libertà tariffaria su tutte le rotte interne all’Ue.

Il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso – protagonista di una serie di tavoli con i vettori – ha provato a non farsi prendere in contropiede, rilanciando con l’annuncio che tante compagnie sarebbero pronte con «piani di incremento dei loro voli» in Italia. Non sappiamo che effetto abbia fatto al ministro vedere al suo fianco in questa partita i sindacati Cgil e Uiltrasporti, estremamente critici nei confronti della «scelta inaccettabile» di Ryanair di ridurre i collegamenti da e per la Sardegna.

Nel frattempo, tirata per la giacca, è intervenuta anche la Commissione europea, riportando l’unica posizione al momento sostenibile dal loro punto di vista: ovvero sostegno alle «misure volte a promuovere la connettività a prezzi sostenibili, a patto che siano in linea con le regole del mercato interno. Una concorrenza sostenibile – ha aggiunto il portavoce ai Trasporti, Adalbert Jahnz – con la libera determinazione dei prezzi è di solito la miglior garanzia di prezzi sostenibili, nel nostro mercato dei trasporti altamente liberalizzato».

Questa è la situazione ad oggi. Vediamo invece cosa ci aspetta nei prossimi giorni.

Martedì 12 settembre al Senato sono previste le audizioni in Commissione Ambiente e Industria in congiunta proprio sul dl Asset. Tra i soggetti che si alterneranno ci saranno l’Enac, l’Antitrust, Ita Airways, easyJet e Ryanair.

Sempre martedì si terrà la doppia conferenza stampa dei vertici di Ryanair, prima a Milano e poi a Roma, durante le quali sarà annunciata probabilmente anche la nuova strategia della low cost irlandese sull’Italia, con particolare riferimento all’operativo invernale.

Entro mercoledì 13 dovranno essere presentate le proposte di modifica e c’è il serio rischio che il provvedimento (che contiene anche le norme sulla tassazione degli extraprofitti delle banche e le soluzioni per aumentare i taxi) venga travolto da una valanga di emendamenti.

Giovedì, invece, è previsto il tavolo collettivo promosso dal ministro Urso con le compagnie aree, le Regioni, le associazioni che rappresentano i gestori degli aeroporti, le autorità di controllo, il sistema ferroviario per «affrontare in prospettiva anche le questioni riguardanti l’intermodalità».

Questo è quanto accadrà in Italia. Gli occhi e soprattutto le orecchie, però, saranno tutte puntate verso Bruxelles, dove si attenderà la decisione della Commissione Ue sulla rispondenza o meno del decreto Asset alle norme europee. La pronuncia – ha fatto sapere il portavoce ai Trasporti della Commissione – arriverà dopo che saranno chiarite tutte le informazioni rilevanti con le autorità italiane e una volta che saranno state condotte tutte le analisi. La storia… continua.

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Giuseppe Rinaldi
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