Iata, parte da Madrid la sfida “zero emissioni entro il 2050”
L’orologio della sfida ambientale raccolta dal trasporto aereo segna -26: sono gli anni che separano l’aviazione commerciale da quel 2050 che è il traguardo di zero emissioni nei cieli di tutto il mondo. E il focus sulle azioni necessarie per centrare quell’obiettivo è stato al centro del primo World Sustainability Symposium (Wss) organizzato da Iata a Madrid.
«La domanda di viaggi aerei – ha evidenziato nel suo discorso d’apertura Willie Walsh, direttore generale dell’associazione – dimostra che tutti noi vogliamo un mondo in cui possiamo volare e farlo riducendo al contempo la nostra impronta di carbonio. La sostenibilità è dunque la sfida più grande del settore e non ci sottraiamo alle nostre responsabilità. Il nostro impegno per l’azzeramento delle emissioni nette di CO2 entro il 2050 è fermo. Il Wss consentirà ai partecipanti di concentrarsi sulla stessa missione, per creare slancio necessario a raggiungere il nostro obiettivo».
Gli elementi chiave affrontati dal Wss per contribuire a raggiungere l’obiettivo di zero emissioni nette di CO2 entro il 2050 includono le strategie di mitigazione dell’impatto climatico con carburanti sostenibili per l’aviazione (Saf) che dovranno fornire il contributo maggiore (pari a un buon 62%) per il raggiungimento dello zero netto. La domanda di Saf è elevata, ma l’offerta è in ritardo. Inoltre, permangono sfide significative nel raggiungere i livelli necessari. Gli esperti globali esamineranno gli elementi di supporto per la giusta soluzione. Ma di certo, come è stato ribadito fin dal primo giorno a Madrid, occorrono politiche governative finalizzate in prima battuta a incentivare la produzione di Saf, ma anche a diversificare le materie prime necessarie a produrlo oltre che a sviluppare nuove tecnologie.
Nella seconda giornata di lavori, i partecipanti al Wss esamineranno anche strategie di mitigazione più ampie, tra cui velivoli alimentati a idrogeno o elettrici e i continui miglioramenti dell’efficienza nelle tecnologie della cellula e dei motori. Verrà inoltre esplorato il ruolo della collaborazione nelle catene del valore. In particolare, l’approccio dell’industria aeronautica per mitigare i propri impatti ambientali è di ampio respiro. Tra gli impatti non legati alla CO2 che verranno discussi figurano anche gli aggiornamenti sugli impatti delle scienze di condensazione, la eliminazione della plastica a bordo degli aerei e altri progressi per raggiungere le zero emissioni nei tempi previsti.
«Questo simposio – ha poi sottolineato Marie Owens Thomsen, vicepresidente senior della sostenibilità e capo economista di Iata – mira a identificare aree di azioni concrete che possono accelerare la transizione dell’aviazione verso emissioni nette di CO2 pari a zero entro il 2050, poiché chiaramente non c’è tempo da perdere. Questa è una sfida dinamica, e nessuna singola azione potrà fornire da sola una magica soluzione. Dobbiamo invece andare avanti su tutti i fronti contemporaneamente, e ciò richiederà un livello unico di collaborazione in tutte le parti del nostro settore, insieme alle autorità di regolamentazione e al settore finanziario».