Trasporto aereo, si sciopera ancora: Ita cancella 42 voli
Ancora un venerdì nero per il trasporto aereo. Sono già 42 i voli cancellati da Ita Airways, in partenza tra il 23 e il 24 novembre, giorno in cui è stato proclamato da Cub uno sciopero nazionale di 24 ore dei lavoratori del comparto aereo, aeroportuale e indotto aeroporti. Per l’elenco completo dei voli cancellati cliccare su questo link.
Saranno comunque previste le partenze nelle fasce di garanzia previste dalla legge: dalle 7 alle 10 e dalle 18 alle 21. Garantiti anche tutti i voli internazionali. Ita invita tutti i viaggiatori che abbiano acquistato un biglietto a verificare lo stato del proprio volo, prima di recarsi in aeroporto, o a contattare l’agenzia di riferimento.
E dopo la tribolata giornata di sciopero di venerdì scorso – che ha coinvolto i lavoratori di pubblico impiego, sanità, scuola e trasporti – sulla quale si è abbattuta la mannaia del ministro dei Trasporti, Matteo Salvini, che ha ordinato la precettazione, sempre per venerdì Cgil e Uil hanno proclamato lo sciopero dei settori privati in tutto il Nord Italia. Incroceranno le braccia, per otto ore o per l’intero turno, le lavoratrici e i lavoratori di Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Lombardia, Piemonte, Trentino Alto Adige, Val d’Aosta e Veneto.
Una mobilitazione indetta per l’aumento dei salari, l’estensione dei diritti e contro la legge di bilancio. Scioperi e manifestazioni in programma anche il 27 novembre in Sardegna e il primo dicembre nelle regioni del Sud.
E sempre il 27 nuovo sciopero nazionale di 24 ore dei trasporti, proclamato da Usb lavoro privato, Cup trasporti, Sgb, Cobas lavoro privato. Aderiranno anche i dipendenti dell’Atm di Milano, che il 17 non avevano potuto fermarsi in quanto un precedente stop dal lavoro si era verificato solo la settimana precedente. I sindacati sollecitano, anche in questo caso, aumenti salariali, miglioramento delle condizioni di lavoro, stop alle privatizzazioni. La protesta riguarda inoltre l’abbassamento dei livelli di sicurezza del personale, l’aumento dei ritmi di lavoro e le deroghe alla contrattazione.