Fiere italiane in recupero, Aefi: 125mila espositori in un anno

Fiere italiane in recupero, Aefi: 125mila espositori in un anno
06 Dicembre 12:32 2023 Stampa questo articolo

Con oltre 18 milioni di visitatori e 125mila espositori, il sistema fieristico italiano chiuderà il 2023 con un deciso passo in avanti verso il pieno recupero dei numeri (ancora al di sotto di un buon 10%) rispetto al 2019, ultimo anno pre pandemìa. Cifre comunque lusinghiere per un comparto cruciale come ha avuto modo di ribadire Maurizio Danese, riconfermato all’unanimità alla guida di Aefi, l’associazione di riferimento per il sistema fieristico italiano, affiancato dai vicepresidenti Simona Rapastella, Antonio Bruzzone, Maurizio Renzo Ermeti e Renato Pujatti.

«Il secondo mandato si prospetta certamente meno complicato, ma non certo meno sfidante rispetto al primo – ha dichiarato  Danese – in cui la pandemia ha imposto uno stop temporaneo a tutto il sistema fieristico. Se stiamo ancora progettando la crescita del comparto è in buona parte grazie alle istituzioni, che hanno ben compreso il ruolo delle fiere quale principale vettore del made in Italy contribuendo in modo determinante alla tenuta di un sistema quasi azzerato negli anni Covid. Oggi – ha concluso il presidente, anche ad di Veronafiere – Aefi rilancia la propria missione, rafforzando la rappresentatività unitaria dell’industria fieristica. Al contempo, lavorerà assieme al Governo per una decisa accelerazione sul fronte delle manifestazioni organizzate all’estero e aprendo sempre più la compagine associativa agli organizzatori di grandi eventi». Prova ne è la recente crescita dei nuovi soci: oltre ai 40 tra i principali quartieri fieristici italiani si sono aggiunti 13 organizzatori di manifestazioni in rappresentanza dei diversi comparti del made in Italy».

A tal proposito il ministro per il Made in Italy Adolfo Urso (Mimit) ha rivolto il suo messaggio al settore: «Dobbiamo migliorare la capacità di proiettarci sui mercati internazionali: insieme si vince, divisi si perde. Questo slogan emblematico vale anche per il sistema fieristico italiano: c’è bisogno di lavorare assieme per creare un unico braccio che possa consentire alle fiere di presentarsi compatte all’estero. L’obiettivo è portare a sistema le proprie peculiarità. Il ministero – ha concluso Urso – è disponibile a lavorare con il settore per rendere l’Italia più competitiva a livello globale».

Secondo Aefi, il 2023 si chiuderà dunque con un’ulteriore crescita del comparto italiano delle fiere, soprattutto con una prospettiva di aggancio ai numeri del 2019 fissata per il 2024. È infatti di 9,64 milioni di mq la superficie espositiva impiegata quest’anno, il 10% in più sul 2022 ma ancora il 10% in meno sul 2019. Sono state 531 le manifestazioni tra nazionali (264) e internazionali (267). Tra queste ultime spiccano i settori del tessile, abbigliamento, moda (53 fiere), seguiti da food, bevande, ospitalità (42), sport, arte, intrattenimento (38) e industria, tecnologia, meccanica (30), con Lombardia, Emilia-Romagna, Toscana e Veneto che sommano il 70% delle fiere internazionali organizzate in Italia. Secondo l’indagine Prometeia realizzata lo scorso anno, il sistema fieristico italiano (2° in Europa e 4° al mondo) rappresenta un moltiplicatore di business, con un impatto sui territori quantificabile in 22,5 miliardi di euro l’anno. Un driver importante anche in chiave di turismo fieristico, il cui valore calcolato da Prometeia supera i 10 miliardi di euro l’anno.

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