Ddl made in Italy, sì della Camera: “Favorirà il turismo”
La Camera promuove il “Prodotto Italia”, che contiene anche misure a sostegno dell’industria turistica. Stamane è arrivato il sì di Montecitorio al ddl per la valorizzazione, la promozione e la tutela del made in Italy con 133 sì, 103 voti contrari e 3 astenuti. Il provvedimento, approvato il 31 maggio scorso dal Consiglio dei ministri, passerà ora all’esame del Senato.
«Un elemento cardine nella politica industriale del nostro Paese – sottolinea con soddisfazione il ministro delle Imprese e del made in Italy, Adolfo Urso – strategico per tutelare e valorizzare il nostro marchio nel mondo, con il “Fondo sovrano” e il Liceo del made in Italy che entreranno subito in funzione. Una vera e propria svolta per il tessuto industriale, grazie a un complesso di norme organiche che intervengono su diversi settori produttivi per stimolare la crescita delle filiere strategiche nazionali, contrastare la contraffazione e formare le competenze in vista delle sfide globali che attendono il nostro Paese».
Il ministro del Turismo, Daniela Santanchè, parla di «passo importante per l’Italia e, nello specifico, per il turismo. Le misure a supporto della promozione del Paese come destinazione turistica, il sostegno al settore e la certificazione della qualità della ristorazione italiana all’estero sono chiavi strategiche fondamentali per rafforzare la valorizzazione e lo sviluppo della nostra industria turistica».
I CONTENUTI DEL PROVVEDIMENTO
Il governo punta al via libera definitivo entro dicembre per salvare i 700 milioni di copertura sul 2023 del Fondo nazionale del made in Italy, o Fondo sovrano italiano, per dirla con il linguaggio della maggioranza. Poi ce ne sono altri 300 previsti per il 2024 e un ulteriore miliardo da privati e investitori istituzionali. Il Fondo sarà «autorizzato a investire direttamente o indirettamente nel capitale di Spa, anche con azioni quotate in mercati regolamentati, comprese quelle costituite in forma cooperativa». Unica condizione. Devono avere sede legale in Italia e non operare nel settore bancario, finanziario o assicurativo.
La somma viene poi divisa in una serie di micro-fondi specifici: 30 milioni sono destinati a progetti di tracciabilità basati sulla blockchain; 10 all’organizzazione delle fiere; 10 ai mercati rionali; 15 alle imprese femminili; 9 ai voucher alle imprese che investono sulla proprietà industriale; 25 alla filiera legno-arredo; 5 alle applicazioni tecnologiche nel campo del metaverso.
Altro punto focale è l’idea del Liceo made in Italy. In base a un emendamento approvato in Commissione, le istituzioni scolastiche che lo richiedono potranno attivare il nuovo percorso liceale dal 2024-25.