Parigi, sovrattassa di soggiorno. J’accuse dei tour operator
Fa discutere l’aumento della tassa di soggiorno per i visitatori a Parigi. Se la taxe de séjour standard della capitale francese è già aumentata del 10% circa dal 1° gennaio 2024 rispetto al 2023 (più o meno seguendo la recente inflazione), il governo dà facoltà di aumentarla fino al 200%.
Una nuova disposizione votata il 21 dicembre 2023 e pubblicata il 29 dicembre (articolo 140 della legge finanziaria 2024) consente infatti una maggiorazione fino al 200% su un elemento dell’imposta; introiti che andrebbero in parte a finanziare il trasporto pubblico regionale di Parigi, Île-de-France Mobilités (Idfm).
L’aumento delle tasse varia in base al tipo di alloggio. Il rincaro maggiore si registra nelle tariffe per le persone che soggiornano nei Palace (status conferito alle strutture 5 stelle d’eccellenza. Questi turisti saranno ora tenuti a pagare una tassa notturna di 14,95 euro, che rappresenta un aumento del 199% rispetto alla tariffa del 2023 di 5 euro. Gli ospiti che soggiornano in sistemazioni a 5 stelle dovranno pagare una tariffa a notte di 10,73 euro, segnando un aumento del 186% rispetto alla tariffa del 2023 di 3,75 euro. I viaggiatori negli hotel a 4 stelle dovranno ora pagare 8,13 euro, ovvero un aumento del 182% rispetto alla tariffa del 2023 di 2,88 euro. Gli ospiti che alloggiano in hotel a 1 stella, villaggi vacanze, guest room o in ostelli subiranno un aumento relativamente moderato delle tariffe, poiché la nuova tariffa sarà di 2,60 euro, in contrasto con la tariffa precedente di 1 euro del 2023.
Già le tariffe degli hotel di Parigi stanno subendo aumenti significativi in previsione dei Giochi Olimpici 2024, con i prezzi in media più alti già del 300%. E, come se non bastasse, anche il Louvre ha annunciato un innalzamento del biglietto d’ingresso base del 29%, da 17 ai 22 euro.
L’Etoa, ovvero l’associazione europea dei tour operator, ha criticato con veemenza l’introduzione di una nuova sovrattassa sui visitatori, definendola un “raid opportunistico” volto a sovvenzionare le infrastrutture regionali, condannando anche la mancanza di preavviso senza precedenti.
Secondo l’associazione – che ha già avviato un dialogo urgente con le autorità locali – il governo francese non tiene conto dell’impatto “che un simile sovrapprezzo potrebbe avere sugli operatori e sui fornitori del settore dei viaggi e dell’ospitalità”.
Inoltre, “a meno che la legge non venga revocata, sospesa in attesa di revisione o venga introdotto un periodo di grazia, l’imposta è dovuta se il soggiorno inizia nel 2024, indipendentemente dalla data in cui è stata effettuata la prenotazione. Se il pagamento completo fosse effettuato prima della fine del 2023, potrebbe esserci una base contrattuale per non pagare di più. Cancellazione a parte, poiché le opzioni sono assorbire il costo, trasferirlo al cliente o richiedere al consumatore finale di pagare sul posto, la rinegoziazione B2B è inevitabile, con le imprese a basso margine particolarmente vulnerabili. Questo è un brutto inizio per l’anno olimpico”.
Giornalista professionista, redattore. Specialista nel settore viaggi ed economia del turismo e delle crociere dopo varie esperienze in redazioni nazionali tv, della carta stampata, del web e nelle relazioni istituzionali
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