Concessioni balneari, Faita: «L’open air chiede certezze»
A pochi mesi dalla stagione estiva, e dopo le prime polemiche sulle assegnazioni in Veneto, anche il mondo dell’open air chiede certezze riguardo la vicenda delle concessioni balneari. È il presidente di Faita Federcamping Alberto Granzotto a dirlo esplicitamente: «Sulle concessioni demaniali abbiamo bisogno di certezze: con l’avvento della prossima stagione occorrerà garantire servizi certi e di qualità agli oltre 10 milioni di ospiti, italiani e stranieri, delle nostre strutture costiere».
La principale associazione d’impresa del turismo all’aria aperta (campeggi e villaggi turistici) che rappresenta un settore in forte crescita nel panorama dell’offerta turistica richiama dunque l’attenzione sulla necessità di un quadro normativo certo, stabile e omogeneo sul territorio nazionale.
«Per la situazione del Veneto, pur non volendo entrare nel merito, precisiamo che i nuovi regolamenti introdotti in alcuni Comuni della costa rispondono all’adeguamento alle direttive europee, alle sentenze del Tar e del Consiglio di Stato, partendo dalla normativa regionale per poter attivare le procedure comparative – aggiunge – In questo modo si garantiscono al contempo l’osservanza delle regole e la salvaguardia delle aziende rispetto a eventuali situazioni di irregolarità. Ciò detto, siamo in attesa di una norma nazionale che consideri non solo il “fronte mare“, ma anche le aree demaniali “retrostanti” sulle quali sorgono campeggi e villaggi turistici. Chiediamo al governo un intervento rapido e concreto».
Nel merito e in particolare Faita Federcamping individua alcuni punti chiave: la considerazione delle diverse tipologie di attività insistenti sul demanio naturale e residuale; la gestione e valutazione degli eventuali principi di assegnazione delle concessioni attraverso evidenza pubblica; l’individuazione degli indennizzi in relazione alla perdita dell’avviamento e del valore dei beni; l’applicazione coerente di alcuni principi normativi già adottati da altri Paesi europei.
Le imprese open air, sempre secondo quanto sostenuto da Faita, hanno il diritto di pianificare con anticipo e certezza gli investimenti per i prossimi anni: l’incertezza nell’applicazione, soprattutto in ambito locale da parte dei sindaci, di norme e direttive sul rinnovo delle concessioni, rischia di compromettere parte del sistema turistico ricettivo con pesanti riflessi sull’indotto e sull’occupazione.