Ncc verso il divieto di vendita in adv. No del turismo organizzato
Ncc in piazza davanti al ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (Mit) lo scorso giovedì 29 febbraio. Al centro delle proteste, i decreti attuativi che Matteo Salvini è in procinto di varare nel contesto della riforma dei trasporti e che penalizzerebbe non di poco i lavoratori del noleggio con conducente e, aggiungiamo noi, anche il settore del turismo.
I decreti su cui si sta discutendo negli uffici del Mit, imporrebbero cose come il foglio di servizio elettronico, l’attesa di un’ora tra un servizio e l’altro e l’impedimento delle attività di intermediazione per la fruizione dei servizi Ncc. Ed è soprattutto per questo che arriva il pronto commento di Fto Confcommercio con il suo presidente Franco Gattinoni: «Solidarizziamo e condividiamo la giusta protesta degli Ncc che si trovano di fronte a una ipotesi di riforma discriminatoria nei loro confronti e persino peggiorativa rispetto al quadro normativo attuale. Oltre ai rischi di violazione della privacy dei clienti e agli assurdi appesantimenti burocratici, in particolare, ci sembra inaccettabile la previsione normativa che non consentirebbe agli Ncc di avvalersi di servizi di intermediazione, tra cui le stesse agenzie di viaggi».
Si tratterebbe di un handicap molto grave per la filiera del turismo organizzato, di cui il noleggio con conducente rappresenta un segmento rilevante. «Peraltro, la norma primaria fa riferimento al divieto del ricorso all’intermediazione di piattaforme tecnologiche, che non c’entra nulla con i tradizionali pacchetti che l’agente di viaggi fornisce ai clienti e che possono includere servizi Ncc – conclude il presidente – Ecco perché appoggiamo la loro protesta, e chiediamo al governo di rivedere e ripensare radicalmente i provvedimenti in discussione».