Veratour, obiettivo 300 milioni:
«Più villaggi e tailor made»
Rispetto ai 252 milioni di fatturato del 2019, Veratour ha recuperato più del 90%, arrivando a quota 234 milioni di euro. Ma il dato più interessante è che i margini hanno perfino superato la cifra di cinque anni fa: 19 milioni contro i 13 pre pandemia, il doppio rispetto allo scorso anno.
Queste cifre sono state fornite durante l’incontro a Milano con la stampa specializzata convocato dai due ceo del t.o., i fratelli Daniele e Stefano Pompili. Entrambi, illustrando i risultati e i programmi per la prossima stagione estiva, hanno si sono detti «molto ottimisti per i prossimi tre anni», nonostante le tensioni internazionali, al punto di aver fissato un obiettivo di crescita ambizioso: 300 milioni nel 2027. Traguardo preceduto dai 255 milioni fissati per il 2024 e dai 275 milioni a cui l’azienda mira per il 2025.
Il core business della società rimane quello dei villaggi, che al momento rappresenta oltre il 90% del fatturato.
«Siamo leader di mercato riconosciuti in questo settore – ha detto Stefano Pompili – anche perché lo facciamo da 35 anni e abbiamo un tasso di fedeltà altissimo. Tanto che in alcuni villaggi arriviamo ad avere un’occupazione di clienti fissi, in certi periodi dell’anno, superiore al 70%». A livello di scenario, il ceo ha aggiunto: «Come gli altri operatori del settore turistico dobbiamo ancora una volta fronteggiato nuove crisi internazionali, ma ciò nonostante siamo riusciti a crescere. Abbiamo continuato a investire sulle persone e sui prodotti anche in questi anni difficili e i risultati sono arrivati».
In un processo di miglioramento continuo, Veratour ha assunto lo scorso anno 28 nuove assunzioni, pari al 20% dell’intero organico della sede centrale.
SETTE NUOVI CLUB IN CATALOGO
Sempre sul fronte degli investimenti, tante le novità di prodotto 2024: innanzitutto sette nuove strutture (tra cui una riapertura dopo un completo rinnovo), oltre al ritorno della crociera sul Nilo. Si tratta del Veraclub Royal Horizon sull’isola di Boa Vista, Capo Verde (inaugurazione a giugno); il Veraclub Starfish Varadero a Cuba (aperto lo scorso dicembre); il Veraclub Sunscape Dominicus nella Repubblica Dominicana, villaggio già in catalogo reduce da una completa ristrutturazione (apertura a marzo); il Veraclub Sharm, in Egitto (opening a marzo); il Veraclub The V Luxury a Sahl Hasheesh, Egitto; (apertura a giugno); il Veraclub Kiotari a Rodi, Grecia (apertura a giugno); il Veraclub Experience Tarida Playa a Ibiza, Spagna (da giugno); Crociera sul Nilo alla scoperta dei tesori archeologici, operata sulla motonave Jaz al Horeya (già operativa).
«Ma abbiamo programmato di crescere, non solo con nuove strutture villaggistiche, ma anche puntando ad altri segmenti, dove la competizione è molto più accesa: il tailor made – ha anticipato Pompili – Viaggi che hanno dei costi più significativi e che mettono insieme più destinazioni, quindi anche una durata maggiore. E su questo fronte abbiamo già registrato dei buoni risultati. La recente partnership con Msc Crociere ci ha consentito di offrire pacchetti combinati a viaggiatori in grado di fare vacanze anche di 20 giorni e di unire una settimana ai Caraibi o a New York e poi concludere con una crociera».
Alla base di questi successi c’è, comunque, il contributo determinante del trade: «Abbiamo 1.500 agenzie di viaggi classificate come Verastore – ha ricordato Massimo Broccoli, direttore commerciale – Su queste investiamo in termini di formazione e di assistenza. Infatti, è da loro che è venuto l’83% del fatturato dello scorso anno, con una crescita del 30% rispetto all’anno precedente. E anche se abbiamo aperto un canale di vendita online, manteniamo un rapporto di collaborazione molto robusto con le adv perché seguiamo due principi fondamentali: non ci sono condizioni diverse fra i due canali e quando un cliente è già stato in agenzia, lo spingiamo a concludere lì la sua prenotazione. Il canale online deve servire a intercettare una clientela che preferisce in assoluto organizzarsi autonomamente».
I PRIMI NUMERI DEL 2024
Guardiamo ora ai primi dati 2024. Le prenotazioni per Pasqua sono in linea con l’anno scorso, ma con una geografia molto diversa. Le tensioni in Medio Oriente stanno influendo (seppur in maniera meno accentuata rispetto agli ultimi tre mesi del 2023), sulle vendite dell’Egitto (Sharm el Sheik e Marsa Alam) con una flessione del -30% rispetto a un anno fa.
Molti di questi viaggiatori si sono spostati verso altre destinazioni di medio raggio come Capo Verde o Canarie (+30%); mentre una forte richiesta si è concretizzata in tutte le destinazioni di lungo raggio in particolare dell’area caraibica con un +30% (Messico, Repubblica Dominicana e Jamaica) e dell’Oceano Indiano con un + 35% (Zanzibar, Kenya, Maldive e Madagascar).
«Inseriamo una nuova destinazione nel nostro catalogo solo quando siamo sicuri che rispetti gli alti standard a cui sono abituati i nostri clienti – spiega Daniele Pompili, co ceo Veratour – A fronte delle difficoltà economiche causate dall’inflazione, i viaggiatori sono ancora più attenti nella loro scelta e puntano sempre più sull’alta qualità e sui servizi d’eccellenza per evitare brutte sorprese. Per questo investiamo tanto sul personale di accoglienza, sulla qualità del made in Italy e sui rinnovamenti: ogni anno la maggior parte delle strutture beneficia di interventi di miglioramento ordinari e straordinari».
L’inflazione continua ancora a farsi sentire, ma Veratour ha cercato di assorbire il più possibile gli aumenti: i prezzi di listino per il 2024 sono cresciuti solo del 3% circa rispetto all’anno scorso.