Ora gli ipovedenti potranno lavorare in aeroporto: intesa Swissport-Uici
Per la prima volta in Italia persone ipovedenti saranno impiegate in aeroporto in attività di assistenza a terra ai passeggeri. “Volare oltre la vista, destinazione inclusione” è il nome del progetto di inclusione lavorativa nel settore dell’handling aeroportuale, presentato a Roma. L’evento si è aperto con il saluto del Ministro per la Disabilità Alessandra Locatelli. L’iniziativa – che nasce dalla collaborazione tra l’Uici, Unione italiana ciechi e ipovedenti, e Swissport, player mondiale dei servizi di handling aeroportuale – prenderà il via già questa estate all’aeroporto di Fiumicino.
A seguito del percorso di formazione, dal mese di luglio le prime due persone inizieranno a lavorare al settore “Lost & Found” per le attività di ricerca e riconsegna dei bagagli disguidati dello scalo romano, dove Swissport gestisce oltre il 50% dei voli e fornisce assistenza a terra a 35 compagnie aeree, tra cui Ita Airways.
L’avvio della sperimentazione prevede un iniziale incarico di durata stagionale. L’ obiettivo è porre le basi per un progetto pilota che, oltre a Fiumicino, possa essere esteso a Milano Linate e agli altri aeroporti in cui Swissport opera, oltre a definire una best practice replicabile negli scali di tutto il mondo.
Oggi ciechi e ipovedenti sono più di 30 milioni in Europa e 1 milione e 500mila in Italia, con un tasso di disoccupazione ancora preoccupante. Con adeguata formazione, tuttavia, la disabilità visiva non preclude la maggioranza dei percorsi lavorativi. Creare adeguate opportunità e sradicare pregiudizi è solo uno degli aspetti su cui l’Uici lavora ogni giorno.
Per Mario Barbuto, presidente nazionale dell’Unione italiana ciechi e ipovedenti, «quella di oggi è una bella giornata, nella quale si incontrano imprenditori, mondo associativo e istituzioni intorno al tema fondamentale dell’inclusione lavorativa. Poniamo in evidenza da sempre le esigenze e le aspettative di formazione e occupazione delle persone con disabilità visiva».
«È necessaria – prosegue – una costante opera di sensibilizzazione verso il mondo dell’impresa e delle istituzioni, per rafforzare e consolidare quello spirito di accoglienza indispensabile alla costruzione di una società sempre più inclusiva, dove il lavoro sia fonte di sussistenza e ragione di uguaglianza tra tutti e per tutti. Ringrazio Swissport per essere stata pioniera in questo senso e ci auguriamo che questa collaborazione possa proseguire sotto i migliori auspici».
Anche Marina Bottelli, ceo di Swissport Italia ha espresso soddisfazione: «Siamo fieri di poter dare inizio a quello che spero possa diventare un percorso comune di inclusione delle persone con disabilità visive nelle professioni aeroportuali. Sono infinitamente grata a Uici per aver creduto insieme a noi nel progetto e aver contribuito alla sua realizzazione. Swissport promuove un ambiente di lavoro che consenta alle persone di accrescere il proprio potenziale. Crediamo nelle pari opportunità e nel valore della diversità che stimola creatività, confronto e crescita professionale».
Attualmente Swissport opera in Italia presso gli scali di Milano Linate e Roma Fiumicino con circa 2.800 persone.