Il turismo italiano fa pace
con l’intelligenza artificiale
L’intelligenza artificiale intesa come valore aggiunto. Dopo una lunga fase di test e remore, ne ha preso definitivamente coscienza il turismo organizzato italiano, che questa volta con i suoi big player lancia il suo messaggio – prima di tutto alle agenzie di viaggi – dal palco del talk show che si è tenuto a Monopoli, al CdsHotels Porto Giardino, durante la convention Obiettivo X 2024 di Ota Viaggi, lo scorso weekend. Il viaggio-evento, patrocinato dall’Enit, ha raccolto qualcosa come 450 partecipanti, tra cui anche una rappresentanza delle associazioni di categoria e i network ospiti della famiglia Aprea e del frontman Massimo Diana, direttore commerciale, secondo cui «Ai e tocco umano formeranno il tandem d’attacco perfetto per il futuro della distribuzione turistica organizzata».
ESPERIENZE E IPERPERSONALIZZAZIONE
Il “la” al dibattito dal titolo “Il valore human nell’era dell’Ai” lo ha dato un espertissimo del settore, Leonardo Massa, vice president Southern Europe di Msc Crociere, che ha definito l’intelligenza artificiale un campo di frontiera. «Il settore delle crociere sta studiando questa tecnologia che certamente ci accompagnerà, da adesso ai prossimi anni, in modo costante. Può rivoluzionare innanzitutto l’esperienzialità dei passeggeri a bordo, anticipando piaceri e bisogni e ottimizzando l’offerta. Compresa quella luxury di cui negli anni racconteremo una grande storia, lavorando in modo particolare sull’efficacia dello storytelling».
E infatti l’Ai consente di iperpersonalizzare viaggi e pacchetti. Come? Affinando la raccolta dati, ha aggiunto Danilo Curzi, ceo e founder di Idee per Viaggiare: «Si tratta di un strumento che sta cambiando il nostro approccio e che ci consente di giungere a proposte ad hoc per ciascuna agenzia, in base al profilo della clientela e a uno specifico cliente. L’imperativo è certamente aprirsi all’Ai come fanno le Ota, se le chiudi le porte poi ti spazza via».
DAL CHATBOT ALLA MANUTENZIONE DEI TRENI
In casa Trenitalia di intelligenza artificiale e non solo si occupa la divisione Open Innovation. L’azienda che fa capo a Fs Italiane sta sperimentando un chatbot su WhatsApp che interagisce con i clienti durante il viaggio, per proporre ad esempio servizi ancillari, e nel post viaggio per anticipare possibili richieste: «Come quella di un rimborso in caso di ritardo – ha spiegato Maria Paola De Rosa, responsabile vendite corporate, trade e digital Av – Il bot proporrà indennizzi ancor prima che questi vengano richiesti».
Inoltre, Trenitalia sfrutta l’Ai nell’ambito della manutenzione. Anche questa migliora la customer experience: «Sui treni sono montati dei sensori che rilevano dati, con l’intelligenza artificiale li analizziamo e riusciamo a comprendere quando una parte del treno sta per guastarsi per intervenire e prevenire disagi».
CORRIDOI DI VOLO FLUIDI, SICURI E VELOCI
Nel trasporto aereo l’Ai potrà compiere rivoluzioni incredibili, andando oltre il face boarding. Potrà rendere anche i corridoi di volo più fluidi, sicuri e dunque veloci. «Si è sempre alla ricerca di tool sofisticati per sfruttare le nuove tecnologie – ha commentato Tommaso Fumelli, vice president sales Italia di Ita Airways – Come nel caso della gestione automatica del pricing per un bilanciamento corretto».
CAPITOLO OTA VIAGGI (E FINE DEL LAST MINUTE)
Infine, on stage il padrone di casa, Domenico Aprea, che ha ribadito alle agenzie di viaggi ospiti il bisogno di guardare con ottimismo all’Ai e dato uno spaccato sul booking dell’estate 2024: «A gennaio, febbraio e marzo le vendite sono andate benissimo, grazie alla spinta delle vendite anticipate. Ora stiamo vivendo un momento di flessione, dobbiamo dunque abituarci e puntare sempre di più sull’advanced favorendo anche un nuovo ragionamento su prezzi e tariffe, che dobbiamo molto probabilmente ripensare».
Il last minute? «È finito», ha concluso Aprea. E per Curzi, le vendite dell’ultimo minuto sono addirittura «un’offesa per il turismo organizzato».