Se l’Ue manda all’aria le nozze Ita-Lufthansa

Se l’Ue manda all’aria le nozze Ita-Lufthansa
28 Maggio 11:56 2024 Stampa questo articolo

Sarebbe tutta in salita la strada che porta al via libera del’Unione europea: il documento con i remedies di Lufthansa e Ita Airways non è sufficiente a sbloccare la decisione. Secondo le indiscrezioni apparse sul Corriere della Sera, entrato in possesso del dossier di 24 pagine inviato a Bruxelles, i due vettori sarebbero disposti a cedere buona parte degli slot su Milano e Roma (ma non fino al 30% richiesto dalla Commissione Ue), a condividere con alcune compagnie aeree competitor una parte delle rotte intra-europee, con accordi commerciali già prefigurati con easyJet e Volotea, e una garanzia di separare le attività dei voli a lungo raggio sul Nord America: di fatto, per almeno due anni Ita Airways si impegnerebbe a offrire connettività tra il nostro Paese e destinazioni delle rotte transatlantiche ad altri vettori europei come Air France-Klm, Iberia e British Airways.

Tra i punti fermi ai quali la direzione generale della Concorrenza Ue non intende rinunciare ci sarebbe la condizione che con il matrimonio tra Ita e Lufthansa non rientri una futura joint venture transatlantica tra la stessa Ita e United Airlines e Air Canada, perché questo significherebbe una concentrazione di offerta aerea dall’Europa verso gli Stati Uniti, in gestione tra Francoforte e Roma, inaccettabile per il rispetto della competizione nei cieli.

Per cercare di ammorbidire la posizione della Commissione europea, alcuni giorni fa il ceo di Lufthansa Carsten Spohr ha incontrato la commissaria per la concorrenza Margrethe Vestager per spiegare nel dettaglio le controproposte inviate. Ma secondo i tecnici di Bruxelles i “rimedi” prospettati di tedeschi d’accordo con il Mef (referente di Ita) sarebbero ancora insufficienti. La partita si giocherebbe, non tanto sugli slot di Milano Linate e Roma Fiumicino, quanto sulle rotte transatlantiche, in quanto l’Ue non intende creare un pericoloso precedente in vista di altri eventuali matrimoni o mega fusioni tra compagnie aeree europee e partner extra-europei.

Alla luce di queste indiscrezioni, quindi, si riducono molto le probabilità di un via libera da Bruxelles; d’altra parte – sempre secondo gli analisti del settore – sarebbe impensabile uno sviluppo e la piena attuazione del piano industriale di Ita Airways senza il consolidamento di attività operative sul lungo raggio, in particolare su Nord America, perché queste rotte rappresentano tra i collegamenti più redditizi con centinaia di milioni di euro di incassi e migliaia di posti a bordo venduti ogni anno.

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Andrea Lovelock
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