Islanda: ancora eruzioni, ma l’aeroporto resta operativo
Ancora una nuova eruzione vulcanica in Islanda, la quinta in sei mesi, sempre nella penisola di Reykjanes, nel sud-ovest dell’isola.
La protezione civile islandese è in stato di massima allerta, ma al momento non si registrano problemi per i collegamenti aerei con l’aeroporto Keflavik di Reykjavik.
L’eruzione è iniziata nel primo pomeriggio di ieri, mercoledì 29, e le immagini spettacolari della lava incandescente che salta fuori dalla bocca del cratere Sundhnuku e scende, disegnando un serpente di fuoco, hanno fatto il giro del mondo.
Come per le altre volte è stata preceduta da una serie di terremoti a nord di Grindavik, il villaggio di pescatori dove vivono circa 3.800 persone che è stato di nuovo evacuato, mentre era già stato chiuso preventivamente il centro termale Blue Lagoon, molto frequentato dai turisti, ma che quest’anno sembra diventare sempre meno accessibile.
È stato l’Ufficio meteorologico islandese (Imo) a dare subito notizia del nuovo evento: “Un’eruzione è iniziata vicino a Sundhnúksgígar, a nord di Grindavík. I pennacchi dell’eruzione raggiungono un’altezza di almeno 50 metri”, ha scritto l’Imo sul suo sito web.
Questa quinta eruzione avviene a circa tre settimane dalla fine di una precedente che durava dal 16 marzo. In quel caso la lava aveva raggiunto le barriere a est di Grindavik, già evacuata l’11 novembre scorso a causa delle centinaia di scosse di terremoto che avevano danneggiato diverse abitazioni e aperto spaccature e voragini nel terreno.
L’attività vulcanica sull’isola era iniziata il 18 dicembre 2023, con la prima colata, e i terremoti che l’avevano seguita, poi c’era stata una seconda eruzione il 14 gennaio e una terza l’8 febbraio scorso.