Ita-Lufthansa, il mantra dei big: «Tutelare i passeggeri»
Prima gli interessi degli utenti. Da due scenari differenti Willie Walsh (Iata) e Margrethe Vestager (Ue) evidenziano la priorità del romanzo Ita-Lufthansa, in attesa del verdetto della Commissione Ue entro il 4 luglio. Rispondendo a una domanda sul tema, nel corso dell’80° Iata Annual General Meeting a Dubai, il direttore generale di Iata ha precisato: «Credo che il consolidamento sia parte essenziale dell’industria aeronautica in termini di efficientamento, perché può generare preziose economie di scala a vantaggio delle compagnie e dei consumatori. Perciò su Ita-Airways e Lufthansa aspettiamo la decisione delle autorità che agiscono nell’interesse dei consumatori».
Nessun pregiudizio, né tantomeno condizionamenti dal pressing delle lobby di vettori competitor sull’operazione, ha ribadito invece la Commissaria Ue alla Concorrenza, Margrethe Vestager in una “chiacchierata” con un giornalista del Corriere della Sera, sottolineando che «i passeggeri non devono trovarsi a pagare biglietti con tariffe proibitive generate da eventuali posizioni di cartello dei due vettori». Pochi giorni fa la stessa Vestager aveva comunque gettato acqua sul fuoco di una questione sempre più rovente, osservando che «non è stato ancora deciso nulla».
«Stiamo ancora discutendo con loro – ha ribadito – La mia responsabilità in questo dossier è che il consumatore alla fine abbia ancora la possibilità di scegliere e tariffe accessibili. Quello che abbiamo visto, in alcuni mercati, è che questo potrebbe non avvenire più in conseguenza dell’operazione Ita-Lufthansa. Abbiamo parlato con le compagnie su come risolvere il problema e su quello che va fatto. Siamo in quella fase della trattativa, per questo non c’è ancora una conclusione. Il nostro compito è tutelare il cittadino-consumatore».
La percezione, dalle risposte della Commissaria Ue, è che Bruxelles si aspetti un ulteriore passaggio di remedies più convincenti per dare il suo via libera, ma appare sempre difficile che il vettore italiano e quello tedesco rinuncino a cuor leggero a tutte quelle rotte remunerative sugli States, sul Canada e sul Giappone, che – conti alla mano – equivalgono a centinaia di milioni di introiti. Così come è altrettanto vero che Ita non può permettersi di perdere il treno di questa partnership, che è uno dei pilastri essenziali del suo piano di sviluppo da qui al 2030.
“Nei giorni scorsi, rivela Il Sole 24 Ore, Lufthansa e il ministero dell’Economia hanno proposto nuovi sacrifici all’Ue per salvare l’accordo di vendita della compagnia italiana al vettore tedesco. Nel carteggio senza fine tra Roma, Francoforte e Bruxelles è partita una nuova lettera con ulteriori tagli di voli e di rotte per placare la severità della Vestager”.
Tra le nuove controproposte figurano maggiori tagli agli slot su Milano Linate e un pacchetto di incentivi che Ita e Lufthansa potrebbero attuare a favore dei vettori competitor sulle rotte intra-europee già individuati in easyJet, Wizz Air e Volotea. In merito al parere della Commissione Ue su questi aggiustamenti Vestager non si è sbilanciata più di tanto.
In ogni caso tra un mese Bruxelles dovrà pronunciarsi a proposito del matrimonio tra Ita e Lufthansa con il pagamento di 325 milioni di euro da parte del vettore tedesco a fronte dell’acquisizione del 41% della compagnia nazionale italiana. Entro quella data i tecnici della Commissione Ue dovranno infatti, valutare gli ultimi remedies presentati da Ita-Lh che, se dovessero rimanere quelli preparati pochi giorni fa, rappresentano in realtà dei piccoli correttivi non ancora soddisfacenti per Bruxelles.