by Veronica Pons | 24 Luglio 2019 12:38
È stato inaugurato a Milano Malpensa il nuovo Terminal di Business & General Aviation, accomunato a quello di Linate dal brand ombrello Milano Prime. Situato tra il Terminal 1 e il 2, l’area ha un’estensione 1.400 mq, oltre a un piazzale di 50mila mq e un hangar di 5mila mq per il ricovero di executive jet di ultima generazione.
Il progetto, firmato dallo studio internazionale di architettura OneWorks e realizzato dall’impresa edile Di Vincenzo, è stato supportato da un investimento complessivo di 5 milioni di euro.
Perfetta la tempistica con l’apertura del Terminal a pochi giorni dalla temporanea chiusura dello scalo di Linate[1] – dal 27 luglio al 27 ottobre – consentendo all’infrastruttura di accogliere il traffico di aviazione generale durante gli importanti eventi di moda e di sport previsti in autunno, con una media stimata di 50 movimenti al giorno nel primo trimestre.
Soddisfatto Armando Brunini, amministratore delegato di Sea, che nel suo discorso introduttivo alla stampa si è complimentato con le donne “toste” del consiglio di amministrazione, sottolineando l’importanza del completamento dei servizi dedicati alla clientela della business & general aviation che arriva o transita per Milano e per la Lombardia, area sempre più attrattiva e dalla forte vocazione internazionale.
Il nuovo Terminal, a conti fatti, colma un vero e proprio gap a Malpensa, rispondendo alla domanda in crescita da parte di una certa fascia di clientela, senza naturalmente fare concorrenza all’altro scalo milanese. «Si tratta di un mercato aggiuntivo che si affianca all’offerta di Linate e che punta a svilupparsi con un traffico intercontinentale premium e quindi in coerenza con la strategia di Sea finalizzata alla creazione di un nuovo polo», spiega Chiara Dorigotti, amministratore delegato di Sea Prime.
Consistente la portata e il giro d’affari della business aviation: «Nel 2018 – ricorda la manager – ha generato in Europa un indotto diretto o indiretto di 174.000 posti di lavoro e un impatto sul Pil di 85 miliardi di euro. Si tratta, quindi, di un’industry a tutti gli effetti che gravita intorno a una serie di servizi speciali. Sto parlando di una forma di mobilità davvero efficiente e capillare: riduce il tempo di viaggio in maniera significativa, collega 1.900 aeroporti in Europa, di cui 900 solo di business aviation».
In questo periodo iniziale, tenendo in considerazione la chiusura di Linate – che non riguarda però il settore elicotteristico – lavoreranno nel Terminal 85/100 di addetti per gestire tutti i servizi con una stima prevista di circa di 50 movimenti al giorno.
Per quanto riguarda la dimensione aerei, l’entità delle macchine è in costante incremento: «Siamo intorno alle 20 tonnellate in media, questo scalo attira macchine più grandi – spiega Chiara Dorigotti – La tipologia di traffico si sta evolvendo e va dai voli di Stato a quelli delle principesse del Middle East, quindi aerei sempre più grandi e performanti. Altro valore importante offerto da Milano Prime è la possibilità di ospitare gli aerei nell’hangar tutto l’anno grazie ai 5.000 mq dedicati».
Sea Prime avrà la possibilità di sviluppare il potenziale del mercato e del territorio, venendo incontro alla domanda sempre crescente di passeggeri che volano in First o Business Class sullo scalo di Malpensa e utilizzano, poi, elicotteri o jet privati per raggiungere destinazioni in Italia e in Europa.
«A questo punto siamo in grado di accogliere i passeggeri dell’aviazione di affari attraverso le due porte di accesso alla città e al territorio – Linate e Malpensa – con livelli di servizio davvero di eccellenza», conclude Dorigotti.
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