Ha aperto a Rimini l’hotel green Mode. Un nuovo progetto di ricettività – presentato a Milano – basata sui principi di sostenibilità, dalla realizzazione alla post costruzione, che vede coinvolti 12 studi di architettura tra i più importanti e significativi nel settore dell’hôtellerie.
Mode Hotel nasce dalla riqualificazione dell’Hotel Arlesiana di Rimini, nella zona di San Giuliano Mare nelle vicinanze del porto, in una posizione centrale e a poca distanza dai punti di attrazione principali, sia business che leisure. Un hotel che ha vissuto il periodo d’oro del turismo della Riviera Romagnola e che, come tante altre strutture, è rimasto chiuso per qualche anno. Oggi viene restituito a nuova vita, ripensato e reinventato per adattarsi alle esigenze del mercato attuale, che vede una crescente attenzione alla sostenibilità anche nella scelta delle strutture ricettive.
«Consapevolezza è questa la parola chiave del turismo odierno e futuro, intesa come aumento della coscienza sul viaggiare sostenibile sia nella scelta di strutture che rispettino i temi di sostenibilità sia nei comportamenti diretti di acquisto delle persone verso prodotti e soluzioni bio con il minimo impatto ambientale», ha affermato Mauro Santinato, presidente di Teamwork Hospitality e ideatore del progetto Mode Hotel.
I 12 studi di architettura hanno progettato le suite e gli spazi comuni di Mode secondo i principi di sostenibilità dando ciascuno la propria personale visione di ospitalità ecosostenibile. I progetti seguono il principio della bioedilizia e puntano all’utilizzo di fonti rinnovabili di energia, alla scelta di materiali di recupero, per un edificio a impatto zero.
Mode Hotel ospita nove tipologie di suite differenti, un’area co-working, una hall e servizi al piano terra. Ogni spazio ha una propria identità e richiama i valori progettuali del tema.
Non solo risparmio energetico, riciclo di materiali e produzione di fonti rinnovabili, come nella suite realizzata da Rizoma Architecture, alcuni progetti, come la Garden Suite di Roberta Studio, puntano a ritrovare un dialogo con la natura, dai colori ai materiali scelti, alla presenza di verde all’interno della stanza. Il concetto di second hand è affrontato nella suite suite From Rimini to Havana progettata dal workshop del Corso di Laurea in Design degli Interni del Politecnico di Milano che punta a rigenerare materiali esistenti che appartengono al territorio del Made in Italy.
Spazio all’essenziale, come nella suite Silenzio Sfrenato progettata dallo studio Noa, dove il superfluo si dissolve, lasciando spazio alla serenità e al comfort autentico. L’utilizzo di materiali riciclati, uniti a materiali naturali che arricchiscono la stanza con profumazioni particolari, come nei progetti Mini’mor di Alessia Galimberti Studio e Sensi ovre.design, ci fanno ben intuire a un hotel che offre più un’esperienza sensoriale, in cui ogni dettaglio è pensato per solleticare sensi e trasportare l’ospite in un viaggio di piacere e benessere.
Per la prima volta un hotel ospita una suite virtuale realizzata sul territorio italiano: si chiama SUIT*E, su idea e progetto di Emanuele Svetti dello Studio Svetti Architecture. Le persone, comodamente installate sul letto, indosseranno quindi un visore che, nella dimensione virtuale, porterà il letto stesso a fluttuare in una breve, ma intensa, navigazione virtuale, nel cielo o nelle profondità marine.
Mode Hotel crea un nuovo concept, un esempio di saper ripensare il modello della pensione romagnola puntando sulla riqualificazione e valorizzazione del territorio seguendo il moderno concetto ospitalità responsabile. Si vive non più come un local ma in mezzo ai local. Un posto aperto a tutti dove si può vivere come si vuole, secondo i propri ritmi.