Migliaia di trolley colorati e 1.500 agenti di viaggi provenienti da ogni regione d’Italia, dalla Sardegna al Trentino, dalla Calabria alla Liguria. Gli “invisibili” del turismo organizzato, come loro stessi si sono definiti, hanno partecipato in massa nella mattinata del 34 giugno alla manifestazione in Piazza del Popolo a Roma, per testimoniare la preoccupazione di tutto il comparto turistico, composto da figure professionali che ancora oggi risultano appunto invisibili agli occhi del governo.
L’incontro pomeridiano al Mibact di agenzie e associazioni di categoria con il sottosegretario, Lorenza Bonaccorsi, ha solo attenuato la rabbia di un comparto che chiede rispetto per il lavoro quotidiano. Le promotrici della giornata, Enrica Montanucci e Vanessa Costantini in primis, in rappresentanza del comitato autonomo di adv Maavi, hanno ringraziato i colleghi per la loro fattiva partecipazione in piazza e tutte le altre figure professionali – dalle guide turistiche ai commerciali dei t.o. fino agli accompagnatori turistici – che hanno voluto essere presenti per testimoniare la loro solidarietà alla categoria degli intermediari del turismo organizzato.
Montanucci ha poi ricordato che «soltanto uniti possiamo realmente far capire che siamo una categoria professionale e come tale ci devono rispettare. La nostra forza è oggi l’unione di intenti di comitati spontanei e associazioni di categoria. Solo così potremo farci sentire».
A Roma, poi, come da programmi arriva anche Luca Patanè, presidente di Fto e Confturismo, che ha confessato di essere alla sua prima manifestazione di piazza (CLICCA QUI PER GUARDARE IL VIDEO). «C’è stata troppa disattenzione della politica e del governo nei nostri confronti in questi ultimi anni e ora bisogna essere uniti per portare a casa risultati concreti come la fine dei distanziamenti che ci stanno uccidendo, che incutono paura e la gente non entra nelle agenzie ad acquistare servizi. Abbiamo bisogno di interventi immediati per tutti, dalle adv ai t.o, grandi e piccoli. Devono metterci in condizione di sopravvivere in questa difficilissima estate. Altra priorità è un vero piano per il turismo, sfruttando bene i fondi europei che sono stati dati al nostro Paese, con un ripensamento delle regole. Faremo di tutto per attenzionare politici e governo».
Accanto a lui anche Gabriele Milani: «Oggi siamo in piazza senza bandiere di associazioni, ma sotto un’unica bandiera che è quella del turismo. Noi abbiamo sbagliato in questi anni perché non siamo riusciti a far capire chi siamo e il peso del nostro lavoro, ma noi non siamo invisibili e oggi è diverso: siamo tutti insieme, tutte le categorie, da ogni regione, e da questa situazione usciremo sicuramente più forti di prima. Ricordiamoci di questa giornata quando in tempi normali potremo parlare di filiera, condividendo i diritti delle varie professioni. Noi stiamo chiedendo risorse per poter continuare a lavorare e difendere i nostri clienti, come abbiamo fatto nei mesi dell’emergenza, riportandoli a casa a spese nostre. Chiediamo che ci coinvolgano quando si vuole parlare di turismo. E ricordiamoci che non esiste un tour operator senza le adv, non esistono i network senza le adv, così come non esiste il turismo senza le agenzie».(CLICCA QUI PER GUARDARE IL VIDEO).
«Del turismo ci si ricorda solo oggi perché il 13% del Pil generato dal turismo è un grosso peso nell’economia italiana e spaventa pensare di perderlo quasi completamente. Eppure ci si dimentica che proprio nel vivo dell’emergenza i viaggiatori e turisti italiani sono potuti rientrare grazie al nostro operato, con un’attività h24 svolta pagando di tasca nostra. Come ci si dimentica che dietro le agenzie di viaggi ci sono persone e famiglie: costringerle a chiudere i battenti vuol dire anche far perdere professionalità al settore. Inoltre il governo non comprende che le nostre imprese non possono essere paragonate ad altre attività commerciali, pertanto le modalità relative ai prestiti a fondo perduto non ci permettono di accedervi come altri soggetti», spiega Cinzia Renzi di Assoviaggi Lazio.
Intervento anche per Giancarlo Pirro di Aidit, che ha animato la piazza ricordando: «In questi ultimi dieci anni ci hanno abbandonato e al ministero non abbiamo mai avuto qualcuno che capisse realmente cosa è il turismo, cosa è il nostro mestiere: vendere l’Italia vuol dire proporre bellezza, regalare sogni e lo facciamo sempre con professionalità portando in Italia centinaia di migliaia di ospiti stranieri e assistendoli al meglio. Il sostegno alle imprese di viaggi è un atto di solidarietà dovuto perché sono una parte essenziale di una filiera che produce oltre 80 miliardi di euro di fatturato per l’economia del Paese».
È stata poi la volta dei commerciali, con il portavoce Roberto Pagnotta che ha sottolineato come «la nostra professione è l’anello di congiunzione operatori e agenti: siamo oltre 1.500 in Italia e sosteniamo le istanze delle adv perché sono anche le nostre priorità».
A conclusione, oltre alla gran voce delle guide è intervenuta anche Patrizia Carmignani che a nome degli accompagnatori turistici ha voluto esprimere vicinanza alla categoria delle adv, condividendo un’invisibilità che danneggia l’intero settore dell’ospitalità e del turismo in genere.