A Roma oltre un centinaio di hotel, su circa 200 inattivi nel biennio segnato dalla pandemia, hanno finalmente riaperto. La stima arriva da Giuseppe Roscioli, presidente di Federalberghi per la Capitale che testimonia una reale ripartenza del turismo romano, che porta alla riapertura il Grand Hotel Plaza in via del Corso o anche il Bernini in piazza Barberini.
Al Corriere della Sera, Roscioli non riesce a dare certezze sulla riapertura degli altri cento hotel: «Difficile fare previsioni, le chiusure possono essere per i più svariati motivi: da una ristrutturazione all’idea di vendere». In ogni caso, scrive il quotidiano, aprile, maggio e giugno sono stati mesi d’oro per le strutture ricettive capitoline, che hanno avuto le stanze occupate all’80-85%. «Una ripresa quasi inaspettata, ed è la dimostrazione – prosegue Giuseppe Roscioli – che gli eventi (come i concerti, la nota sfilata di Valentino o big match di calcio come Juventus-Inter di Coppa Italia, ndr) sono fondamentali per attrarre i turisti. Nonostante manchi ancora una gran fetta di turisti importanti come cinesi, russi e quelli del sud est asiatico le cose stanno andando bene».
«La situazione è anche troppo florida – aggiunge Massimo Bettoja del Bettoja Hotel, sempre sul Corriere della Sera – Il grosso problema oggi, però, è la mancanza di personale qualificato anche negli alberghi. Nel nostro settore, come nei bar e nei ristoranti, la carenza di personale qualificato rischia di danneggiare questa ripresa che mai immaginavamo fosse così forte. Speriamo, inoltre, che la città migliori sotto il profilo di igiene e ordine pubblico».