A4E, i big dei cieli insistono: “Basta restrizioni e nuove regole sui rimborsi”
A pochi giorni dal comunicato congiunto delle maggiori associazioni del travel europeo, il summit di A4E rilancia la stessa richiesta di eliminare le restrizioni di viaggio dentro l’Ue, soprattutto per i vaccinati, andando oltre il semplice schema del Green Pass.
L’associazione che raggruppa le maggiori compagnie aeree continentali ha raccolto attorno allo stesso tavolo (virtuale) i ceo di easyJet, Ryanair, Lufthansa, Iag e Air France-Klm – ovvero il gotha dell’aviazione civile europea – e tutti quanti hanno sottoscritto tre grandi appelli: la richiesta di sostegno agli Stati membri per spingere sulla riconversione sostenibile e sui carburanti green; la revisione del regolamento Ue 261 sui diritti dei passeggeri (alla luce delle cancellazioni di massa dell’ultimo anno e mezzo); oltre all’allentamento delle restrizioni.
«Va bene il Green pass europeo, ma ora l’urgenza è quella di cancellare qualsiasi restrizioni agli spostamenti in tutta la Comunità europea, soprattutto per i vaccinati –ha ricordato Johan Lundgren, ceo di easyJet e presdiente di turno di A4E – Entro fine giugno il 70% degli europei avrà già ricevuto una dose di vaccino, quindi non ci sono più tante motivazioni per proseguire con una situazione dove ogni Stato può applicare regole differenti su tamponi, ingressi, certificati e quarantene. Il trasporto aereo è fondamentale per la ripresa economica in generale e per il turismo, ma dobbiamo essere nella condizione di operare senza gli attuali vincoli e con tutti i protocolli di sicurezza che hanno già dimostrato tutta la loro efficacia».
Sul caso dei rimborsi, poi, Lundgren ha precisato che «durante la pandemia si son visti tutti i limiti del Regolamento Ue 261: non è adatta in un periodo dove ci sono cancellazioni di massa: solo le compagnie appartenenti a A4E hanno pagato più di 10 miliardi di euro in rimborsi».
Secondo le prime stime di Iata, infine, nel 2021 il comparto aereo perderà quasi 39 miliardi di euro di profitti, la metà di questi solo in Europa. «Anche il cielo unico europeo è a rischio, alcune politiche nazionali protezioniste e sovraniste, infatti, rischiano di essere in contrasto con questo concetto e di far fallire il progetto – ha ricordato Thomas Reynaert, managing director di Airlines for Europe (A4E) – Ognuno ha un ruolo importante nell’assicurare un ritorno sicuro ai viaggi in Europa per questa estate: per i governi è necessario che adottino tutti al più presto le raccomandazioni del Consiglio europeo sull’adozione di norme comuni e sull’abolizione di ulteriori restrizioni di viaggio dentro l’Europa e anche con alcuni Paesi terzi».
«Nel migliore delle ipotesi – ha concluso Reynaert – nel 2023 torneremo ai livelli pre Covid, mentre lo scenario peggiore prevede di raggiungere solo il 74% del traffico del 2019 non prima del 2024».
Giornalista. Specializzato in trasporto aereo e ferroviario, economia, agenzie di viaggi, tecnologia ed estero. Segue convention e fiere internazionali.
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