AAA guardie mediche turistiche cercasi. Ritardo nei bandi

by Fabrizio Condò | 14 Giugno 2024 12:27

Guardie mediche in località turistiche cercasi. A estate appena iniziata Il Sole 24 Ore fa scattare l’allarme sulla “carenza di avamposti della medicina territoriale nei luoghi di villeggiatura che garantiscono l’assistenza medica di base”. E i bandi sono in ritardo.

Insomma, sono pochi per ora i medici chiamati a prendersi cura dei milioni di visitatori attesi in Italia e la situazione inizia ad essere preoccupante. Le guardie mediche turistiche – come ricorda ancora il Sole 24 Ore – “sono figure istituite dalle Asl nei periodi estivi nelle Regioni con alto flusso turistico e garantiscono un servizio attivo a orario continuato riservato ai non residenti in ambulatorio oppure a domicilio. Inoltre, il presidio ha una funzione di filtro per codici bianchi e verdi prima dell’approdo al pronto soccorso”.

In teoria tutto chiaro, in pratica no, perché i bandi per assegnare i posti stanno partendo solo ora e non sono poche le regioni, da nord a sud, in difficoltà nel reperire i medici.

Il tutto a fronte di un flusso di turisti che, ovviamente, aumenta corposamente il numero dei residenti nelle località di mare e montagna, con conseguente superlavoro da parte delle guardie mediche in servizio, che mette a nudo le carenze di organico.

«La situazione delle guardie turistiche è drammatica, come tutta la continuità assistenziale – racconta al quotidiano di Confindustria Claudia Aiello, segretario regionale per la sezione di Continuità assistenziale della Fimmg Puglia – Ci sono carenze di medici in organico che si ripercuotono anche in estate. Molti colleghi che lavorano come guardia medica turistica hanno un doppio ruolo, ovvero sono già medici di famiglia e non riescono a coprire i turni, sia al nord che al sud».

Una volta che sarà sciolto il primo nodo, tutt’altro che banale, ci sarà da affrontare con lucidità un altro capitolo delicato: quello relativo alla sicurezza e alle aggressioni. «Un tema attuale per le guardie mediche – spiega sempre la Aiello – perché anche in costume le persone perdono la pazienza e diventano violente. Non vogliono andare al pronto soccorso e il medico, magari già con carichi di lavoro enormi, rischia di essere aggredito».

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