by Andrea Lovelock | 25 Novembre 2022 11:06
Turisti e visitatori tornano all’ombra del Colosseo, ma nella Capitale (e non solo) la filiera continua a soffrire la carenza di personale e i dati sull’occupazione non confortano gli operatori. È il quadro delineatosi nel corso dell’evento che ha celebrato il trentennale dell’Ente Bilaterale Turismo del Lazio (Ebtl).
Il report dell’Università Roma Tre “La domanda di lavoro nel settore turismo – confronto pre e post pandemia” ha infatti certificato che, se in Italia si fatica a tornare ai livelli di contrattualizzazioni pre Covid, con i 1.4 milioni circa nel 2022 rispetto ai 1.5 milioni del 2019 (-7,2%) dopo i drastici cali 2020 e 2021, nel Lazio l’andamento è altrettanto preoccupante con circa 130mila contrattualizzazioni, pari a un – 24,2% rispetto al 2019. Anche se questa cifra rappresenta una notevole risalita rispetto al biennio emergenziale.
Riguardo alle tipologie contrattuali si rileva la presenza massiccia di contratti a tempo determinato, che arrivano al 71,7% del totale in Italia e al 77,5% nel Lazio. Dal punto di vista di genere, cresce la domanda di lavoratrici donne, sia a livello nazionale (483.756 nel 2022, +6,1% rispetto al 2019) che nel Lazio (34.000, +9,6%). In crescita anche i giovani lavoratori tra i 18 e i 24 anni, (+10,7%), mentre il rapporto tra italiani e stranieri vede i primi rappresentare quasi l’80% della domanda.
Sul tema è intervenuta anche il ministro del Turismo, Daniela Santanchè, che ha così commentato il report, promettendo più formazione nel settore: «I dati emersi oggi sull’occupazione nel mondo del turismo sono certamente incoraggianti. Testimoniano la vivacità di un comparto che ha molto da offrire, soprattutto alle nuove generazioni. Certamente siamo ancora lontani dai livelli pre-pandemia e dobbiamo lavorare per migliorare ancora di più questi dati rendendo ancora più appetibile il settore. Lavoreremo anche e soprattutto per rafforzare la formazione, che sarà strategica per il futuro».
Per il presidente Ebtl, Tommaso Tanzilli, «più che autocelebrarci, abbiamo voluto dibattere e approfondire i temi del presente e le prospettive future del turismo, del lavoro e della bilateralità. È ormai di dominio pubblico che si fatica a trovare figure professionali ed è necessario analizzare a fondo le cause per poter individuare le azioni correttive. Il Covid ha fatto percepire il turismo come un settore a rischio in quanto colpito per primo e nell’immediato dalle chiusure, a cui va aggiunto il ritardo del meccanismo della cassa integrazione e la stagionalità. Ora dobbiamo invertire la tendenza, è necessario un cambiamento culturale da stimolare soprattutto nei confronti di giovani e famiglie perché, non solo è passato il rischio, ma il turismo è il settore economico che crescerà maggiormente nei prossimi anni, come testimoniano le previsioni dell’Unwto».
Intanto, nella Capitale, i flussi risalgono notevolmente, ma, nonostante ciò, per molte imprese del turismo il bilancio di fine anno sarà comunque negativo a causa dei primi tre mesi del 2022 caratterizzati da chiusure e restrizioni. «La ripresa importante dei flussi, gli sforzi dell’amministrazione capitolina sui grandi eventi e di quella regionale sulla promozione – prosegue Tanzilli – rendono ora possibile un futuro prossimo positivo per il nostro settore a Roma e nel Lazio. La sfida che attende l’Ebtl è da condividere con altri operatori: lo choc del Covid ha fatto sì che i giovani e le famiglie abbiano percepito il turismo un settore a rischio perché, appena scoppiata l’emergenza pandemica, sono state proprio le aziende del turismo ad aver chiuso: alberghi, ristoranti, agenzie di viaggi. Cosa che non è successa in altri settori come la logistica, la manifatturiera, l’alimentare, hanno tutti addirittura lavorato di più. E allora se si lavora nel turismo e succede qualcosa di eclatante come il covid, io professionalmente muoio nell’immediatezza».
«E poi – aggiunge – c’è stato anche il fattore della cassa integrazione: il turismo è stato uno dei primi settori a chiedere massicciamente questo strumento e il meccanismo si è un po’ inceppato. Complessivamente questi fattori hanno determinato la percezione che il turismo era un settore a rischio e che si doveva trovare qualcosa di più sicuro, e tutto questo è diventato un problema culturale. Ecco, noi dell’Ebtl, insieme ad alteri referenti della filiera, dobbiamo smontare questo problema e far comprendere che invece il turismo – secondo le proiezioni dell’Unwto – è uno dei pochi settori destinati a crescere a doppia cifra. E l’Ente, occupandosi dell’incrocio fra offerta e domanda di lavoro e di formazione, vuole giocare un ruolo strategico. Lo faremo con lo stesso impegno profuso in questi ultimi anni. Anche perché i primi dati del 2022 ci confortano circa la pronta ripresa del comparto».
E infatti, dati alla mano, da gennaio a ottobre di quest’anno negli esercizi ricettivi di Roma Capitale gli arrivi complessivi sono stati 12.146.139 e le presenze 27.712.808. In entrambi i casi si tratta di una crescita esponenziale rispetto al 2021 (quando erano stati, rispettivamente, 3.658.220 e 7.898.280), ma che non raggiunge ancora i risultati prepandemici del 2019, su cui il recupero è del 74,79% per gli arrivi e del 70,83% per le presenze. La domanda italiana ha registrato 6.110.233 arrivi e 13.153.556 presenze. La domanda estera 6.035.906 arrivi e 14.559.252 presenze. Una prima proiezione sui dati di chiusura di fine 2022 indica che Roma Capitale chiuderà l’anno turistico con circa 15.000.000 di arrivi e circa 34.460.000 presenze, con un recupero, rispetto al 2019, del 77,00% degli arrivi e del 74,00% delle presenze, in miglioramento rispetto ai primi dieci mesi dell’anno.
Perfomance non certo casuali, come ha tenuto poi a precisare l’assessore al Turismo, Grandi Eventi del Comune di Roma, Alessandro Onorato, che ha precisato: «Va dato atto all’Ebtl di essere stato decisivo nella tutela del lavoro e dei lavoratori e del settore economico perché nei primi 4 mesi dell’anno abbiamo sofferto tutti, imprenditori turistici in prima fila che si trovavano di fronte alla scelta di licenziare o chiudere tutto. Ma dal primo aprile abbiamo iniziato un periodo golden con dati esaltanti: Roma e Parigi sono state le uniche due città europee col segno “+” per fatturato medio per stanza che ha quindi generato redditività vera e ha permesso all’azienda di reinvestire nella qualità e nel servizio, sperando che il tema economico delle bollette – vera emergenza – non vada a prosciugare quel che si è guadagnato».
«A chi si chiede se questi grandi numeri siano frutto del caso o risultato di un lavoro fatto rispondo subito che credo nella seconda ipotesi, perché abbiamo lavorato molto sugli eventi di varia natura – sottolinea l’assessore – E quindi ritengo che rispetto al passato il turismo a Roma non è più casuale: oggi c’è una cultura e una consapevolezza diversa negli amministratori locali e i flussi sono il frutto di un lavoro fatto rispetto alla competizione internazionale. Il centro studi Bankitalia certifica che Roma, grazie ai grandi eventi, primeggia con le grandi capitali: ad esempio con un’importante stagione concertistica, ad esempio, nel 2022 – dopo 11 anni di stasi – abbiamo battuto Milano con oltre 2 milioni di biglietti venduti. Anche questo ha avuto un valore turistico. E ancora i grandi eventi sportivi come i Mondiali di skate a Colle Oppio e gli Internazionali di tennis. Tutta l’accoglienza nella Capitale ha seguito questi grandi eventi, con una promozione su strada a partire dall’aeroporto di Fiumicino che reclamizzava il tennis. Quindi oggi a Roma ci puoi venire per tante occasioni di visita, tante opportunità sportive, di spettacolo».
Bisogna ora continuare a «generare motivi», prosegue Onorato, che spingano la gente a tornare più volte nella Capitale. «Continueremo anche – anticipa – il lavoro fatto di spostare i grandi eventi dandogli una distribuzione temporale diversa sul territorio capitolino: ad esempio la formula E sarà organizzato a luglio (7mila operatori dell’organizzazione e 30mila spettatori). Il 28 maggio arriverà a Roma il Giro d’Italia: abbiamo quindi avviato un percorso virtuoso con l’organizzazione di momenti iconici che siamo occasioni di viaggio a Roma. E poi avremo il grandissimo appuntamento della Ryder Cup per il golf in un altro momento dell’anno».
Ma è cauto e preoccupato il presidente di Federalberghi Roma, Giuseppe Roscioli, che ha precisato: «È vero che abbiamo avuto un’ottima stagione estiva ma, se prendiamo in considerazione l’anno intero, non ci siamo ancora: i pessimi primi mesi dell’anno hanno portato giù la media e siamo ancora in negativo, ma, non solo per numero di presenze e fatturato, ma anche per i costi aumentati in modo drammatico: non solo quelli energetici, ma anche gli altri costi: dagli alimentari (+25%) alle lavanderie (+30%) ,questo vuol dire che abbiamo performato bene, ma molte aziende chiuderanno comunque un bilancio in rosso, per il terzo anno consecutivo. E questo non fa ben sperare perché significa che non siamo ancora usciti dall’incubo. Altro dato negativo, purtroppo, è che abbiamo perso anche delle risorse, delle professionalità, e ora dobbiamo recuperarli per mantenere un alto livello della nostra ospitalità. Bisogna nuovamente riattrarre queste figure professionali considerando che nell’hôtellerie si lavora h24, compreso sabato e domenica. Occorre far tornare la voglia di lavorare nel turismo, con un gioco di squadra tra albergatori, Ebtl, dmo e sindacati. E ci vuole una attenzione particolare delle istituzioni».
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