«Ad oggi, solo nella Capitale – aggiunge Donghi – sono circa 2mila i promotori turistici itineranti che lavorano per una ottantina di agenzie ricettiviste con regolare licenza. Ci sono anche in questo settore gli abusivi, ma non si può fare di tutta l’erba un fascio. Per questo vogliamo regole che colmino il vulnus legislativo che li penalizza e restituiscano dignità a chi lavora nel rispetto della legge. A tal proposito abbiamo presentato le nostre istanze al tavolo della commissione capitolina Turismo presieduta da Carola Penna (M5S) per sollecitare l’approvazione di un regolamento che possa finalmente fare chiarezza sulla questione. È stato lo stesso Tar a chiedere agli organi competenti che fossero inquadrate queste specifiche figure professionali e l’assessore allo Sviluppo Economico, Turismo e Lavoro, Adriano Meloni, ci ha promesso il suo impegno in tal senso».
Fra le richieste presentate alla commissione capitolina dalla Fitopac, anche al fine di scoraggiare l’abusivismo, ci sono un badge per i promotori itineranti di arte e cultura da esibire ai vigili e ai turisti, e corsi di formazione dell’ente bilaterale per il Turismo del Lazio.