Accompagnatori turistici, ricorso al Tar sul blocco a Fiumicino

14 Marzo 08:00 2019 Stampa questo articolo

Ci sono gli accompagnatori turistici nel mirino di Aeroporti di Roma ed Enac, che hanno deciso di non rinnovare più i tesserini per la sosta nelle aree sterili dell’aeroporto di Fiumicino a chi esercita, appunto, il ruolo di accompagnatore turistico.

Una decisione, questa, duramente contestata da Agilo, l’associazione nazionale degli accompagnatori e guide turistiche, e da Fiavet Lazio, al punto che è stato fatto un apposito ricorso al Tar del Lazio, per far valere le ragioni di oltre 700 lavoratori che svolgono regolare attività di assistenza ai gruppi di turisti.

A Fiumicino si è passati da un estremo all’altro: se prima nel più importante scalo internazionale d’Italia c’erano tassisti irregolari, pseudo autisti-leisure, sospetti soggetti che si avvicinavano sistematicamente a tutti i turisti usciti nella zona arrivi, oggi si attua il divieto assoluto di sostare nell’area antistante l’uscita dei passeggeri per ottemperare a rigide misure di sicurezza. Misure sacrosante laddove si vuole contrastare il fenomeno dell’abusivismo e tutelare la sicurezza dei passeggeri, ma inaccettabili, secondo tutte le categorie degli operatori turistici, se si precludono le regolari attività di assistenza e accompagnamento agli ospiti in arrivo.

“Siamo stati letteralmente cancellati da Fiumicino – denunciano in una nota gli accompagnatori turistici – La nostra presenza all’interno delle aree sterili dell’aeroporto risponde anche a una ragione di interesse pubblico: gli accompagnatori, infatti, indirizzano i passeggeri presso il ritiro bagagli e il lost and found, organizzano un’uscita rapida degli stessi turisti, contribuendo, in ultima analisi, alla sicurezza delle aree stesse”.

Nel ricorso al Tar del Lazio, la categoria evidenzia che “tra le prestazioni dell’accompagnatore turistico, che consegue la sua abilitazione con un pubblico concorso e regolare iscrizione in un albo e/o elenco, rientrano anche i servizi di accompagnamento all’interno degli aeroporti, compresi quelli di accoglienza e assistenza nelle aree sterili degli aeroporti, nel caso specifico del ritiro bagagli e nelle aree situate oltre i varchi doganali. Così come non deve apparire superfluo rilevare come le prove di esame di tale professione abbiano a oggetto la verifica della conoscenza non solo della disciplina delle comunicazioni e dei trasporti, ma anche della legislazione doganale”.

Nella realtà dei fatti quella di non rinnovare i tesserini pare che sia una decisione unilaterale dell’Enac, mentre AdR avrebbe assunto una posizione più accomodante. Di fatto, come ci segnala Giancarlo Iacuitto di Fiavet Lazio, raggiunto telefonicamente, «la vicenda non è assolutamente chiusa; c’è un ricorso al Tar, ma c’è soprattutto una nuova trattativa aperta con l’Enac nei giorni scorsi e auspichiamo che si possa trovare una soluzione».

L’auspicio è condiviso da tutti gli operatori del settore poiché, come la stessa Agilo ha rivelato, “con un simile divieto, abbattutosi a metà febbraio senza alcun preavviso né tantomeno convocazione delle parti, non possiamo più onorare gli impegni contrattuali già assunti con le agenzie di viaggi estere e i tour operator internazionali per tutta la stagione 2019. Inoltre, gran parte degli accompagnatori, che sono a partita Iva, rischiano di rimanere a reddito zero”.

L'Autore

Andrea Lovelock
Andrea Lovelock

Guarda altri articoli