Correttivi all’accordo Ue sulla decarbonizzazione nel trasporto aereo raggiunto in questi giorni tra i ministri dei Trasporti europei, per non penalizzare le compagnie aeree europee a vantaggio dei competitor extra Ue.
È, in sintesi, il pressante appello di Airlines 4 Europe (A4E) alla luce di ulteriori costi e dazi che si prospettano per soddisfare i più elevati livelli di sostenibilità che i ministri dei Trasporti Ue hanno chiesto nell’uso di carburanti e oneri fiscali, per i quali viene chiesta un’esenzione totale a favore degli aeroporti più piccoli che erogano agli aerei energia elettrica a terra.
La posizione assunta da A4E segue di poche ore l’accordo raggiunto dai ministri dei Trasporti su due proposte legislative per la futura decarbonizzazione dell’aviazione commerciale europea.
Nello specifico si tratta dei due regolamenti Re-Fuel Aviation and Alternative Fuels Infrastructure Regulation (Afir). La posizione del Consiglio europeo concordata passerà ora ai negoziati finali con la Commissione europea e il Parlamento europeo nei prossimi mesi prima di diventare legge.
Durante questo iter, l’A4E chiede dunque un indispensabile adeguamento attraverso due specifici passaggi: il primo riguarda il mantenimento degli obiettivi pre Covid che la Ue aveva stabilito con l’utilizzo del Saf (carburante sostenibile per l’aviazione) del 2% entro il 2025 e del 5% entro il 2030; il secondo riguarda una necessaria armonizzazione delle misure a sostegno di questo processo.
«Gli obiettivi originali proposti dalla Comunità Europea, già negli anni scorsi erano ambiziosi ma realistici – osserva Thomas Reynaert, managing director A4E – Eventuali obiettivi più elevati eroderebbero ulteriormente la competitività delle compagnie aeree europee e porterebbero alla rilocalizzazione delle emissioni di carbonio creando vantaggi in termini di costi per le compagnie aeree non europee, in particolare quelle con hub di trasferimento appena fuori dall’Ue, rendendo così più attraenti le destinazioni turistiche extra Ue».