Aci Europe, grido d’allarme:
«Connettività aerea fragile»
Con l’avvio dei lavori del 32° congresso annuale di Aci Europe – in corso a Roma Fiumicino fino a venerdì 24 giugno – l’associazione ha pubblicato il rapporto sulla connettività del settore aeroportuale per il 2022. Il report evidenzia come, nonostante i grandi segnali di ripresa, la connettività europea sugli scali aeroportuali resti ancora difficile e irregolare, con elementi di fragilità. Un risultato frutto del mix di alcune restrizioni di viaggio ancora in vigore, della guerra in Ucraina, dell’aumento del prezzo del carburante e di “cambiamenti strutturali del mercato dell’aviation”.
L’analisi di Aci Europe – affidata a un sistema di index e valutazioni che prende in considerazione per ogni scalo europeo il numero di destinazioni, di voli diretti e indiretti e li combina con i dati dei passeggeri e altre informazione rilevanti sulla connettività – restituisce tuttavia un quadro in fermento, ma ancora lontano dal 2019. Nonostante il grande aumento di passeggeri, infatti, la connettività aerea totale attraverso la rete aeroportuale europea rimane ancora al -29% rispetto al pre Covid. “Ciò significa che a partire dal giugno 2022, la connettività aerea in Europa è tornata ai livelli del 2009”.
Nel dettaglio dei mercati nazionali, però, si evidenzia come la Grecia sia l’unico Paese ad aver raggiunto il pieno recupero della sua connettività aerea, seguita da vicino dalla Turchia (-3%). La Spagna (-23%) resta indietro ma performa meglio del Regno Unito (-28%), dell’Italia (-32%) e della Francia (-34%). Fanalino di coda dei grandi Paesi europei è la Germania (-39%).
L’impatto della guerra in Ucraina ha ovviamente azzerato la connettività a Kiev e dintorni, mentre la Russia registra un -62% e la Bielorussia il -78%.
A livello macro, inoltre, la connettività diretta si sta finalmente avvicinando ai livelli pre pandemici(-15%); mentre la connettività indiretta e la connettività via hub sono ancora molto indietro, rispettivamente al -36% e -34%. Questo risultati riflettono un recupero del traffico aereo alimentato soprattutto dal settore leisure e dalla crescita del modello low cost; mentre pesano le persistenti restrizioni su alcuni mercati intercontinentali, soprattutto in Asia e Cina
In particolare, mentre la connettività diretta in Europa ora si attesta al -16% rispetto ai livelli pre pandemia (2019), la connettività diretta tra Europa e Asia Pacifico rimane ancora al -52%. Così come il mercato low cost si sta impadronendo della connettività aerea diretta (attualmente il 40% del totale rispetto al 27% pre-Covid) mentre le compagnie legacy hanno visto ridurre la loro influenza sulla connettività diretta dal 73% al 60%.
Rispetto ai dati dei singoli hub, infine, Aci Europe ha segnalato come in termini assoluti, Amsterdam Schiphol (-10%) quest’anno detiene di nuovo il primo posto in termini di connettività diretta, seguita da Istanbul (-5%) e Londra Heathrow (-13%) che risale dalla settima posizione alla terza rispetto allo scorso anno.
Gli scali di Lisbona (-4%), Atene (-6%) e Istanbul Sabiha Gokcen (-6%) hanno quasi recuperato la loro connettività diretta pre-pandemia così come Londra Gatwick (-8%) e Dublino (-7%).
In termini di connettività dei grandi hub, infine, il recupero di questi primi mesi del 2022 ha portato i grandi aeroporti europei (-26% rispetto a tre anni fa) di nuovo in cima alle classifiche globali: nove dei primi 10 aeroporti mondiali per connettività hub sono infatti europei. Francoforte (-29%) ha riacquistato la sua posizione pre-pandemia come principale aeroporto globale per la connettività hub, mentre Istanbul e Amsterdam salgono sul podio.
Questa è un’inversione della classifica del 2021, quando la chiusura della maggior parte dei mercati intercontinentali aveva portato agli aeroporti nordamericani a dominare la classifica della connettività per hub.
Per Olivier Jankovec, direttore generale Aci Europe: «Il Covid-19 ha accelerato i cambiamenti nel panorama del mercato per gli aeroporti, dove le pressioni competitive sono in aumento su tutta la linea e sia le compagnie aeree low cost, sia i neonati brand a basso costo dei Gruppi legacy contrattano intensamente gli slot con gli aeroporti. La connettività aerea europea è quindi un elemento essenziale sia della sua competitività economica che della coesione sociale. Con le pressioni sociali e normative sull’aviazione, è importante garantire una comprensione del valore della connettività aerea da parte di tutti i nostri partner. È importante, quindi, garantire che le regole di allocazione delle slot riflettano le esigenze di connettività delle comunità aeroportuali, garantendo al contempo opportunità di mercato eque e trasparenti».