Ha ospitato i Kennedy, il principe Ranieri, Madonna, Elton John, George Clooney e persino Lady D, a cui si narra abbia fatto un elegante inchino. È morto nella sua Roma, dov’era nato nel 1950, il più grande anfitrione della Capitale: Roberto E. Wirth, proprietario dello storico Hotel Hassler, 5 stelle lusso abbarbicato in cima a Trinità dei Monti. A stroncarlo sarebbe stato un infarto che lo ha colpito – fatalità – domenica mattina, al culmine del primo vero weekend di ripartenza del turismo romano.
Quinta generazione di una famosa dinastia di albergatori svizzeri, Wirth, uomo colto e dalla classe inconfondibile, era sordomuto ma aveva quattro lauree e “parlava” cinque lingue con il labiale e il linguaggio dei segni. Da sempre impegnato nel sociale, ha fondato il Centro Assistenza per Bambini Sordi e Sordociechi Onlus (Cabss). Nel 1992, poi, ha istituito una borsa di studio “Fulbright – Roberto Wirth” dando la possibilità a giovani laureati sordi e udenti la possibilità di specializzarsi presso la Gallaudet University, Washington D.C. (Usa), in un’area a favore di bambini sordi e sordociechi italiani.
Il suo status su WhatsApp ne descriveva appieno l’attitudine: “Essere sempre ottimista”. Severo con i suoi e con se stesso, era maniacale nella cura dei dettagli e nella gestione della sua collezione di tartarughe, a cui cambiava posto ogni mattina.
Oltre all’Hotel Hassler, che era solito chiamare “la mia signora”, tra le proprietà di famiglia anche il luxury resort Borgo Bastia Creti in Umbria, l’antica residenza di lusso – risalente alla seconda parte del Settecento – Parco del Principe, in Toscana, e dal 2018 anche l’Hotel Vannucci a Città della Pieve, sempre in Umbria.
Non solo Roma, dunque. Eppure, quando nel 2005 ha ricevuto il premio “Independent Hotelier of the World” a New York, lo ha dedicato proprio alla città che lo ha visto nascere, consegnandolo nelle mani dell’allora sindaco Walter Veltroni. Presidente dell’associazione di via Sistina-via F. Crispi, Wirth si è sempre battuto per la riqualificazione e il decoro del centro storico.
Tra i messaggi di commiato, quello di Confidustria Alberghi che parla di “una perdita immensa per tutti noi albergatori che guardavamo a lui come una guida ed esempio di amore infinito per il grande mondo dell’hôtellerie”.
Al settore, al suo staff, agli amici, alla famiglia e ai figli Roberto jr e Veruscha che proseguiranno nella sua opera sempre con il motto “never give up” (non mollare mai), le più sentite condoglianze de L’Agenzia di Viaggi Magazine.
I funerali si svolgeranno domani, martedì, alle 11 a Trinità dei Monti, a Roma.