Esperienze uniche in luoghi lontani. Il lusso che non disdegna l’avventura. E viceversa. La sostenibilità come rispetto di terre e popoli. Quella che oggi è una moda, un tempo fu un’intuizione: ad averla Vittorio Ducrot, fondatore di Viaggi dell’Elefante, di cui oggi con estremo dolore annunciamo la scomparsa. Classe 1933, avrebbe a breve compiuto novant’anni: ci ha lasciati a Roma dove il suo tour operator, guidato dal figlio Enrico, organizza ancora – nonostante Covid, guerre e altre catastrofi – quei viaggi esclusivi che tanto amava Vicky.
Vittorio Ducrot, di origini francesi, aveva tra gli antenati veri giganti: da Victor, progettista del canale di Suez, al generale Auguste, che combatté con Napoleone III nella battaglia di Sedan e difese Parigi dall’assedio dei prussiani nel 1871, fino al nonno Enrico, nato per caso a Palermo, dove creò all’inizio del Novecento l’azienda che progettò tra l’altro gli interni dei transatlantici Rex e Duilio.
Dopo aver perso tutto a causa del fascismo, Vittorio si trasferì a Roma e trovò lavoro nella nascente compagnia aerea Klm, che gli affidò il compito di disegnare le rotte transatlantiche: lui – racconta La Repubblica – trasformò queste tappe in veri e propri tour. Da qui, nel 1973, fondò Viaggi dell’Elefante, di cui Klm assunse il 40%, quota che poi negli anni la famiglia ricomprò.
Ci lascia, dunque, una vera icona del turismo italiano. Nei suoi uffici, in centro a Roma, il viaggio si incrocia con l’arte: ci immaginiamo per lui un paradiso popolato di elefanti, quadri e statue eclettiche, come quelle scolpite dall’altro figlio – Giuseppe – artista di professione come mamma Isabella.
«Lavorare con lui – ricorda Enrico – è stato un immenso privilegio. Solo chi, la seconda generazione e i più stretti collaboratori, ha avuto l’onere e l’onore di stare a fianco del fondatore può comprendere le sfide che il settore del turismo ha vissuto negli ultimi quaranta anni: ogni 5/6 anni una rivoluzione, continua».
«Da qualche anno – racconta ancora – Vittorio aveva dovuto rinunciare suo malgrado, per ragioni di salute, a venire in ufficio. Ma ogni giorno parlavamo dell’azienda, delle nuove sfide, del tremendo periodo del Covid e negli ultimi mesi della veloce ripartenza del settore: consigli, idee, confronti appassionati, lucidi, pieni di passione e saggezza. Il viaggio è stato un elemento fondamentale della sua vita, come la sua azienda, e una comunità sparsa in tutto il mondo che gli ha voluto bene. Come un amico e una guida. Occorrerebbe un libro per raccontare papà. Certamente ne varrebbe la pena».
Alla sua famiglia e allo staff di Viaggi dell’Elefante vanno le più sentite condoglianze del nostro giornale L’Agenzia di Viaggi Magazine. I funerali saranno celebrati mercoledì 4 maggio, alle ore 16, nella Basilica di Sant’Agostino in Campo Marzio, in piazza Sant’Agostino, a Roma.