Cash flow tax. Tradotto: fisco per cassa, e quindi un chiaro addio al meccanismo di acconti e saldi per il pagamento delle tasse, con l’obiettivo di semplificare gli adempimenti Irpef e Iva per autonomi, professionisti e partite Iva.
La conferma di un tavolo di lavoro per lo studio di una nuova tabella di marcia fiscale arriva in audizione al Senato dal ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri: «stiamo studiando la riscrittura del calendario delle partite Iva, per superare il meccanismo di acconti e saldi e puntando sulla certezza di quanto incassato».
La riforma è attesa per il 2021 con la prossima Legge di Bilancio e promette di essere una vera rivoluzione, soprattutto per le partite Iva, ovvero per oltre 4 milioni di contribuenti, di cui almeno un quarto sono persone fisiche in regime forfetario.
Il processo che si intende innescare si basa sulla diluizione, nel corso dell’anno, degli importi da versare allo Stato con i versamenti che scatteranno sui guadagni non presunti ma effettivamente realizzati: l’idea sarebbe quella di erogare i pagamenti (direttamente con addebito sul conto corrente) ogni 30 o al massimo 90 giorni. Il direttore dell’Agenzia delle Entrate, Ernesto Maria Ruffini, parla di fisco «in tempo reale», di uno snellimento fiscale che andrebbe a evitare anche la creazione di eventuali crediti e la conseguente attesa dei rimborsi.
Una liquidazione periodica mensile o trimestrale questa che, secondo Ruffini, consentirebbe al contribuente di «dover gestire quanto incassa e quanto spende in base all’attività e sul quel netto riuscire a immaginare un’applicazione delle imposte», con l’erario che riceve un flusso costante di entrate e non dei picchi, e la necessità di un’implementazione del sistema informatico completando la fatturazione elettronica con l’evidenza telematica dell’incasso.