Lutto nel mondo dei parchi divertimento. È morto a 71 anni, dopo una breve malattia, l’imprenditore Alberto Zamperla, presidente del Gruppo Zamperla, azienda di Altavilla Vicentina fondata dal padre Antonio nel 1966 e oggi leader mondiale nella costruzione di giostre.
Il quotidiano L’Arena ricostruisce le tappe principali della sua carriera: entrato nell’azienda di famiglia nel 1970, diviene dopo poco responsabile vendite. Nel 1976 apre un ufficio vendite a Montréal. In seguito, nel 1979, si concentra sul florido mercato Usa, fondando in New Jersey la Zamperla Inc. Nel 1994, in seguito alla scomparsa del padre, Alberto diventa presidente.
Il Gruppo oggi conta 1.200 dipendenti nel mondo e ha stabilimenti e uffici vendite a New York, Dubai, Bielorussia e nelle Filippine.
Sono firmate Zamperla molte delle attrazioni Disneyland. L’azienda veneta ha rilanciato e gestisce, inoltre, il celebre Luna Park di Coney Island. Tra i suoi clienti – ricorda L’Arena – ha avuto anche Michael Jackson, per cui ha realizzato le giostre della tenuta di Neverland, e il sultano del Brunei.
L’industria del divertimento si stringe intorno alla famiglia e ai colleghi. «Siamo profondamente colpiti e addolorati per la perdita di Alberto, stimato collega e grande imprenditore che, con la sua autentica passione per il mondo dell’intrattenimento e delle giostre, la sua genialità e la sua perseveranza, ha scritto la storia dei parchi divertimento nel mondo, dando lustro al made in Italy e regalando gioia e allegria a milioni di persone», dichiara il presidente di Leolandia, Giuseppe Ira.
«A partire dal 2007 – ricorda – abbiamo condiviso il rilancio di Minitalia e la nascita di Leolandia: devo molto alla sua esperienza, alle sue intuizioni e alla sua preziosa collaborazione. La notizia della perdita è stata per me un fulmine a ciel sereno: solo il mese scorso lo ricordo, con il suo consueto entusiasmo, a Leolandia. Mi unisco insieme a tutto lo staff del parco al dolore della famiglia, della moglie Paola e dei figli Antonio, Alessandro e Adriano nella certezza che sapranno tenere alta la memoria del loro grande papà».